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E' inutile: con qualunque appassionato parliate, quale che sia la sua fede sportiva in marchi e piloti, tutti vi diranno la stessa cosa. Le vere moto da corsa erano le vecchie 500. Leggerissime, scorbutiche, cattivissime e pronte a sbattere il pilota per terra alla minima incertezza. Purtroppo, ben prima dell'avvento di quella MotoGP che ha decretato la morte delle 500 da Gran Premio, la produzione di serie aveva abbandonato i grossi due tempi per la sempre minor compatibilità con le norme anti-inquinamento.
In soccorso agli appassionati arriva Ronax, azienda tedesca nata dal sodalizio di diversi tecnici con lunga esperienza nel campo dei due tempi, che ha prodotto in serie limitatissima una moto che richiama, nell'estetica così come nelle soluzioni tecniche, la Honda NSR 500 portata in gara dall'ultimo pilota che abbia vinto un titolo mondiale con quella formula. Un tripudio di fibra di carbonio, titanio e altri materiali pregiati come potete vedere dalle foto.
La Ronax 500, che come potete vedere dal video non è un semplice manichino ma una moto completa e funzionante, è naturalmente spinta da un V4 bialbero controrotante (ovvero tecnicamente un quadrato aperto) a due tempi moderatamente superquadro - 54,5 x 54 - realizzato in alluminio erogante "solo" 160 cv a 11.500 giri, valore che lascia intuire una configurazione relativamente conservativa, che ha sacrificato qualche cavallo (le ultime 500 GP sfioravano i 200 cv) sull'altare di affidabilità e guidabilità. Inevitabili concessioni alla modernità l'avviamento elettrico e l'alimentazione ad iniezione elettronica con due diverse mappature, sport e rain. Ronax non si sbilancia, ma speriamo di poter contare anche sulla lubrificazione separata.
La ciclistica prevede un telaio a doppio trave in alluminio con forcella a steli rovesciati e monoammortizzatore Ohlins TTX per tenere attaccate al suolo ruote in alluminio forgiato da 17" con canale rispettivamente da 3,75 e 6" ad avantreno e retrotreno. Quasi scontate le pinze Brembo monoblocco con dischi in acciaio da 320 mm (unità in carbonio sarebbero poco adatte all'impiego stradale).
Tutte le sovrastrutture (serbatoio e codone autoportante compresi) sono in fibra di carbonio, per un peso complessivo di 145 kg a secco.
Vi siete innamorati? Preparatevi a spalancare il portafogli: per assicurarsi uno dei 46 esemplari (altro - ehm - indizio su chi sia il pilota oggetto del tributo) servono 100.000 euro più IVA; in cambio di un anticipo del 30% alla firma del contratto potrete avere il privilegio di provare la moto in circuito, dopodiché dovrete attendere un minimo di sei mesi prima di presentarvi in quel di Dresda e ritirare la vostra Ronax 500. Se siete così fortunati da potervi permettere una spesa del genere puntate il browser sul sito Ronax e chiedete, siamo sicuri che otterrete rapidamente risposta.