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Si è conclusa da un po' l'impresa promossa da Royal Enfield per raggiungere con due Himalayan, modificate ma non stravolte, il Polo Sud geografico. Una spedizione che era nata ed è stata portata a termine anche per celebrare i 120 anni del marchio indiano e come tributo del brand verso il più puro motociclismo, oltre che al coraggio e alla voglia di avventura di innumerevoli overlander che hanno hanno compiuto in sella alle moto di Madras imprese – quasi – altrettanto mitiche.
Forse si pensa che il mito dei viaggi in moto attorno al mondo sia una suggestione degli ultimi 20 o 30 anni, ma in realtà già nel 1933 K.S. Jones viaggiò per 12.000 miglia dal Sudafrica all'Inghilterra in sella a una Royal Enfield Model A di 225 cc, per non parlare di Winifred Winnie' Wells che ha affrontato l'aspro Outback australiano in sella a una Bullet 350... nel 1950.
Non stupisce quindi che Royal Enfield abbia voluto spostare i limiti ancora più avanti nel mettere in piedi una spedizione diretta al Polo Sud Geografico.
L'impresa si è conclusa nel migliore dei modi, anche se le condizioni estreme hanno costretto a qualche lieve cambio di rotta Santhosh Vijay Kumar e Dean Coxson – i due motociclisti scelti per condurre le Himalayan - e il nutrito gruppo di supporto.
Adesso, a un mese dal termine della spedizione, in un'intervista rilasciata a MCN, Dean Coxson racconta qualche dettaglio dell'avventura, come per esempio il cambio del punto di partenza inizialmente fissato dalla dalla Barriera di Ross: le condizioni meteo proibitive hanno spesso forzato a prendere decisioni in pochissimo tempo e, del resto, l'intero team ha viaggiato via terra sui camion per due settimane e mezzo prima di poter iniziare il loro tentativo di record mondiale.
Scopriamo così che la durata del viaggio in sella alle due Adventure indiane è stata di circa 30 ore ad una velocità media – fatte salve le soste - di circa 45/55 km/h, con la necessità di trovare l'equilibrio tra velocità e trazione per non far rompere la crosta di ghiaccio allo pneumatico posteriore.
La distanza totale percorsa sull'Antartide dalla spedizione è stata di 1988 miglia – 250 delle quali percorse in moto – durante le quali sono state affrontate temperature estreme in un ambiente dove i soccorsi più vicini erano a due settimane di viaggio: in Chile.
Nessun problema per le Himalayan, quantomeno nessun problema che ha imposto di rinunciare alla spedizione, ma soltanto qualche principio di congelamento alle dita delle mani e dei piedi per il rider inglese che è già ritornato alla sua attività di Senior Engineer of Product Development per Royal Enfield.
Fonte: MCN