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Va in archivio con successo la terza edizione del Sardegna Gran Tour, la manifestazione ideata e organizzata dalla Adventure Riding di Renato Zocchi, che quest'anno ha richiamato oltre una sessantina di motociclisti.
Il via è stato dato da due città: Milano a Livorno, passando sulle cime delle Alpi Liguri e vivendo tre giorni pieni in terra sarda.
“Eravamo in tanti – racconta Zocchi - nonostante la triste vicenda del Covid-19, oltre 60 partecipanti divisi tra percorso stradale e off-road con maggior numero di adesioni per quest’ultimo”.
Da Olbia fino ad Arborea, attraversando i monti del centro Sardegna, per un finale di tappa mozzafiato con vista del golfo di Oristano al tramonto, tra le pale eoliche sulle cime dei monti.
Il terzo giorno con un percorso ad anello è stato attraversato per tanti chilometri l’incredibile paesaggio delle miniere, ormai testimonianze di un mondo che è stato e che non è più. La miniera di Montevecchio, e il suo filone, ricco di blenda e galena, minerali da cui si ricavano lo zinco e il piombo.
“La Strada provinciale 66, un “cammino minerario”: l’albergo Sartori, costruito per ospitare gli operai pendolari della mineraria, il pozzo Sanna, il pozzo Amsicora, il pozzo Casargiu. Fluminimaggiore, Bugerru fino a Gonnesa ove siamo stati affettuosamente ospitati dai nostri amici e partner d’eccellenza del Moto Club Gonnesa che ci hanno offerto un pranzo tipico sardo ai piedi del nuraghe Seruci. Un posto magico dove riposare e recuperare le forze.
La quarta e ultima tappa, dopo un tratto lungo la costa oristanese ci ha portato nel parco naturale di Foresta Burgos, dove in un dedalo di stradine immerse nella lussureggiante vegetazione, abbiamo raggiunto un altro punto di ristoro. E dopo pranzo di nuovo in sella alla volta dell’imbarco a Olbia, passando per uno dei più noti Nuraghe dell’isola e attraversando un altipiano costellato di pale eoliche, con sterratoni larghi e velocissimi, che hanno lasciato un ricordo indelebile nei partecipanti.
Nello stesso tempo gli stradisti percorrevano la mitica Bosa Alghero, una delle più suggestive strade della Sardegna, fino ad arrivare al ristoro di Terralba, ospiti dell’amministrazione comunale che ha offerto un pranzo con prodotti locali che ci hanno fatto provare sapori ormai dimenticati.
Un grazie particolare al moto club Gonnesa partner storico dei nostri eventi e all’amministrazione del Comune di Borutta. Grazie anche alle amministrazioni dell’isola che hanno dimostrato positività e benevolenza nei confronti del Sardegna Gran Tour autorizzando il transito su tratti di strada solitamente vietati alla circolazione.
Abbiamo percorso circa 1.300 chilometri seguendo le tracce GPX, tra boschi incantati, infuocate pietraie, lunghissime strade bianche e i consueti passi montani attraverso la Gallura, il Nuorese, la Barbagia, l’Iglesiente fino al Sulcis, senza dimenticare le bianche scogliere a picco sul mare blu cobalto.
E la sera, divertimento assicurato presso l’ Hotel Horse Country Resort di Arborea, dove abbiamo assegnato i premi dei nostri sponsor Ariete, OJ abbigliamento e SC Project”.