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I team privati sono da sempre l’anima del campionato mondiale Superbike. Senza di loro il campionato stesso sarebbe messo in discussione. La vita degli “Independent” è da sempre fatta di tanto lavoro, di sacrifici e di investimenti, ma per poter sopravvivere ai privati servono soprattutto regole chiare e che durino nel tempo, per dare continuità agli sforzi che vengono compiuti. L’attuale regolamento del mondiale Superbike può invece cambiare addirittura ogni due round, e se le modifiche o le variazioni possono creare problemi alle case ufficiali (vedi il telaio della BMW) risultano deleterie se non addirittura pericolose per la sopravvivenza delle squadre private.
Il Team Motocorsa rappresenta una delle realtà più piccole nel panorama della Superbike ed è probabilmente il team più “privato” dell’intero campionato. Una squadra dove c’è tutto quello che serve, ma nulla di più. Nulla di superfluo perché alla fine i conti devono tornare, il budget deve essere rispettato così come gli stipendi di chi ci lavora. E’ uno di quei team che per il mondiale delle derivate rappresentano un patrimonio da conservare, ma che ora vengono messi in seria difficoltà da un regolamento per lo meno discutibile.
Lorenzo quanto vi penalizzano le nuove regole?
Forse visto da fuori il nuovo limite che ci hanno imposto potrà sembrare di poco conto, ma non è così. Una minore quantità di benzina in un motore che già in precedenza era stato limitato, provoca surriscaldamenti, usura prematura, possibili rotture ed ovviamente minori prestazioni. Magari per gli ufficiali questo non rappresenta un grosso problema, ma una squadra privata come la mia, con un pilota giovane da far crescere, viene penalizzata e messa in difficoltà. Probabilmente i team privati che hanno piloti esperti che si sanno adattare meglio ai cambiamenti faranno meno fatica, ma noi abbiamo scelto di far crescere un giovane ed ogni cambiamento significa dover ricominciare quasi da capo.
A giudicare dalle prove di Assen gli ufficiali BMW e Ducati non ne hanno risentito molto.
Forse le squadre ufficiali se lo aspettavano ed erano già corse ai ripari. Non lo so. Ma di certo per una struttura piccola come la mia, comunicare il giovedì una penalità che ci verrà inferta il giorno successivo è un colpo basso dal quale non possiamo in nessun modo proteggerci. Temo che il maggiore surriscaldamento a cui facevo riferimento possa provocare delle rotture nei nostri motori, visto che non abbiamo avuto il tempo di lavorare per diminuire gli svantaggi ed i rischi di questa minore quantità di benzina.
Pensi che sia una regola che penalizza maggiormente i team privati?
Certamente. E poi considera che noi abbiamo scelto Ducati perché la moto è un gioiello, e molto performante, ma è anche molto costosa. Però ci devono mettere nelle condizioni di sfruttare questo gioiello ed il nostro investimento, se no il gioco non vale più la candela. Se come team privato Ducati io vengo continuamente penalizzato allora è inutile scegliere la Panigale V4. Tanto vale acquistare una moto meno costosa, ma che resterà uguale per tutta la stagione, o che potrà addirittura godere di super concessioni nel corso del campionato.
A Portimao Bulega aveva detto che cambiando le regole si rischia di rovinare un bel campionato.
Sono assolutamente d’accordo e mi chiedo perché vogliano rovinare uno spettacolo come quello al quale abbiamo assistito nei primi due round? Abbiamo due case che lottano tra loro con due fuoriclasse, e altri piloti di indubbio valore che sono in grado di inserirsi nella battaglia per la vittoria. Perché cambiare? Perché limitare le due moto migliori? Non credo che da domani chi era poco competitivo lo diventi, come per magia. Non credo che chi non ha investito o non ha lavorato durante l’inverno sia ora improvvisamente in grado di stare davanti. Quindi l’unica cosa che potrebbero ottenere è quella di rovinare una stagione bella ed equilibrata.
Visti i problemi che può causare una riduzione della benzina, quante altre volte si potrà applicare questa regola?
A mio parere si potranno apportare al massimo altre due restrizioni, perché poi alla terza verrebbe compromessa l’affidabilità di tutti i propulsori, con tutto quello che ne potrebbe derivare. Per quanto ci riguarda sarebbe deleteria anche un’altra sola penalità.
Quindi è un sistema che non funziona.
Guarda non so se sono più arrabbiato o deluso. La mia squadra ha lavorato duramente tutto l’inverno e abbiamo investito molto per farci trovare pronti all’inizio del campionato, ma ora dopo due round ci cambiano le carte in tavola e gran parte del nostro impegno va a farsi benedire. Perché chi ha lavorato meglio di altri deve essere penalizzato? Nelle corse dovrebbe vincere chi, basandosi su un regolamento attendibile e con una validità nel tempo, riesce ad ottenere il massimo dalla propria moto. In Superbike invece viene aiutato chi si lamenta di più. Si premia chi non ha investito o non si è impegnato, e quindi partecipa al campionato con un mezzo meno competitivo.
Cosa ti fa più arrabbiare?
L’errore di base è quello di cambiare le regole mentre si corre. Non è ammissibile. Facciamo delle regole all’inizio dell’anno e manteniamole sino alla fine. Se qualcuno ha sbagliato, ha lavorato male o ha bisogno di un aiuto perché ha un mezzo che di serie è meno competitivo, allora modifichiamo il regolamento alla fine del campionato in modo che chi vuole veramente impegnarsi ed investire abbia tutto l’inverno per prepararsi. Con il regolamento attuale, che può cambiare ogni due round, non si incentivano le case o i team a fare di più, ma al contrario si dà ragione a chi non investe o non è capace di farlo. E questo a danno di chi invece la propria competitività se l’è guadagnata con il lavoro ed i sacrifici. Così non si può andare avanti.