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Scoppia la guerra tra Russia e Ucraina. I prezzi dei carburanti volano fin oltre i due euro al litro con rincari di 10 cent a settimana. I governi di mezz'Europa corrono ai ripari con bonus e tagli delle tasse. In Italia si sceglie di ridurre le accise di 0,25 cent che alla pompa diventano 0,35 al litro. Dal 22 marzo Diesel e benzina tornano a prezzi più contenuti (ma comunque superiori a quelli pre bellici).
La crisi in Ucraina non accenna a rientrare e i prezzi continuano a crescere, oggi siamo tornati ben oltre i 2 euro al litro nonostante le reiterate proroghe del taglio delle accise. E proprio a proposito delle proroghe, viene da domandarsi: ma se il Governo Draghi cade che fine fanno gli "sconti" sul carburante? Già, perché con l'ultimo decreto la data di fine incentivi è stata spostata al 2 agosto.
Se il Governo continuerà a fare il proprio lavoro con serenità è molto probabile che venga firmata una nuova proroga (visto il perdurare dei rincari), ma se dovesse cadere c'è il concreto rischio che dopo l'ultima proroga la benzina costi 0,35 € in più al litro. Calcolatrice alla mano, non è difficile prevedere che i prezzi possano arrivare rapidamente oltre i 2,5 euro al litro.