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Lo scooter sharing a Milano partirà il prossimo 21 marzo. L'operazione è stata approvata dalla Giunta e sono state stabilite le linee guida dell'avviso pubblico che sarà rivolto agli operatori del settore interessati. Come è noto si sono detti interessati Piaggio, appoggiata da ENI che è già attiva con l'offerta car sharing di Eni-Enjoy, e Yamaha. Entrambe sono intenzionate a offrire i loro scooter a tre ruote MP3 e Tricity. Yamaha attiverà anche una sorta di corso di guida base per chi voglia usufruire del servizio come previsto dal bando. Altra società interessata alla nuova formula milanese di condivisione è la spagnola Motit (che a Barcellona offre un servizio con scooter elettrici e potrebbe portarne a Milano circa 250. Nella foto in alto, la presentazione fatta al sindaco Giuliano Pisapia), e parrebbero anche interessati i noleggiatori piemontesi Hills and Wheels e la start-up milanese MiMoto. Fra poco tempo ne sapremo di più, visto che il bando sarà pubblicato entro la metà di gennaio. Quello che intanto già si conosce è la volontà del Comune di coinvolgere realtà pubbliche e private, alle quali sarà chiesto di sostenere anche progetti di educazione stradale con un investimento minimo di 100 euro (per ogni mezzo messo a disposizione) da destinare a corsi sulla sicurezza stradale da svolgersi nelle scuole cittadine, secondo un programma da concordarsi preventivamente con l’Amministrazione comunale.
L'offerta iniziale prevede un migliaio di scooter e la copertura del territorio comunale di almeno il 95% attraverso una specifica App. Costo del noleggio ipotizzato da 25 a 30 centesimi di euro al minuto e a seconda dei chilometri percorsi.
Molte delle regole previste si rifanno a quanto già attuato per il car sharing. Al servizio, in regime di libera concorrenza, potranno partecipare sia pubblici sia privati organizzati in forma di impresa individuale o societarie. Dovrà essere garantito il servizio attivo di 365 giorni disponibile 24 ore su 24, con una flotta mezzi adeguati alle esigenze e alle dimensioni del territorio (almeno 120 tra ciclomotori, motocicli o scooter a scelta tra modelli Euro più evoluti, ibridi o elettrici tutti dotati di almeno un casco). I gestori dovranno impegnarsi anche a organizzare, con cadenza semestrale e per i propri abbonati, corsi di formazione alla guida e alle sicurezza stradale volti a garantire l’incolumità sia dei fruitori sia dei pedoni, ciclisti e automobilisti.
Il servizio sarà accessibile ai maggiorenni. La possibilità di trasportare un secondo passeggero è prevista, a seconda delle caratteristiche del mezzo. Gli scooter potranno parcheggiare liberamente in città e dovranno essere riconoscibili attraverso il logo del Comune e del singolo gestore posizionati lungo le fiancate dei veicoli.
L'assessore alla Mobilità e All'Ambiente Pierfrancesco Maran, sostenitore del bike sharing, del car sharing e ora dello stesso servizio con le agili due ruote a motore, è soddisfatto: «Qualunque sia il mezzo di trasporto, a Milano deve essere disponibile anche in sharing. Sono certo che, come accaduto per i servizi di car sharing, saranno diversi gli operatori che vorranno contribuire a cambiare il volto della mobilità cittadina, e saranno moltissimi i milanesi che usufruiranno di questo nuovo servizio. Il futuro della mobilità è questo: poter contare, in qualunque momento, di un mezzo di trasporto comodo per spostarsi, senza essere obbligati ad acquistarlo».