Scooter Sharing a Milano, partenza ritardata

Scooter Sharing a Milano, partenza ritardata
Promesso ottimisticamente per il primo giorno di primavera, lo scooter sharing milanese non è pronto. Ma si farà, le aziende interessate stanno ancora lavorando al bando indetto dal Comune e che sarà d'esempio per altre città
11 marzo 2015

Il servizio di scooter sharing a Milano era atteso al via entro la fine del mese di marzo. Erano queste le intenzioni della giunta milanese dopo la pubblicazione del bando di gara stabilita alla fine del dicembre scorso e avvenuta a metà gennaio. Come avevamo scritto qui, la volontà del Comune di Milano era di coinvolgere realtà pubbliche e private, alle quali veniva chiesto di sostenere  progetti di educazione stradale con un investimento minimo di 100 euro (per ogni mezzo messo a disposizione) da destinare a corsi sulla sicurezza stradale da svolgersi nelle scuole cittadine, secondo un programma da concordarsi preventivamente con l’Amministrazione comunale.

Le regole di partecipazione al servizio erano state stabilite rifacendosi all'esperienza di condivisione car sharing, ovvero garantire il servizio attivo di 365 giorni e disponibile 24 ore su 24, con una flotta mezzi adeguati alle esigenze e alle dimensioni del territorio (almeno 120 tra ciclomotori, motocicli o scooter a scelta tra modelli Euro più evoluti, ibridi o elettrici tutti dotati di almeno un casco). L'offerta iniziale prevede la presenza di un migliaio di scooter e la copertura del territorio comunale per almeno il 95% attraverso una specifica App. Costo del noleggio ipotizzato da 25 a 30 centesimi di euro al minuto e a seconda dei chilometri percorsi.
Obiettivo più o meno dichiarato: essere pronti per il 21 marzo in modo da superare il rodaggio in vista di Expo 2015. Una scadenza forse un po' troppo anticipata viste le questioni da risolvere. Questa data slitterà certamente di almeno un o due mesi.

 

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Fra le difficoltà che sarebbero sorte strada facendo, fanno presente fonti comunali, ci sarebbero la decisione di affidarsi a parcheggi fissi - come avviene per il bike sharing - norme assicurative sul conducente e questioni igieniche attinenti a casco e sottocasco usa e getta. Tutti aspetti, va osservato, non certo imprevedibili a una prima analisi del progetto.
D'altra parte, una volta partito il servizio a Milano è certo che altre città ne seguiranno il modello. Anche per questo motivo chi lavora all'offerta ha in mente un orizzonte fatto di problematiche maggiori ma anche di opportunità più ampie.

Dal discreto numero iniziale di aziende interessate al progetto milanese si sta scendendo a un paio soltanto che sarebbero rimaste in lizza. Piaggio ci risulta stia definendo i dettagli con Eni, e quindi Enjoy, e sarebbe in dirittura d'arrivo con la sua flotta di scooter a tre ruote MP3, tra l'altro il solo modello esistente anche con motorizzazione ibrida.

Dalla filiale italiana di Yamaha Motor Europe fanno sapere che Yamaha sta finalizzando il progetto scooter sharing milanese con un provider. Yamaha è quindi attiva in qualità di fornitrice di veicoli, nella fattispecie dello scooter a tre ruote Tricity 125, ritenuto il mezzo più adatto allo scopo. Il servizio sarà pertanto organizzato e curato da una seconda società, il cui nome non è stato ancora reso noto. Gli aspetti in via di definizione riguardano la polizza RC Kasko, il limite territoriale, il numero di mezzi da mettere a disposizione e la metodologia dei corsi di guida. Temi sui quali, precisano in Yamaha, si sta facendo chiarezza.

Expo aprirà l'1 maggio, sarà quella la futura data obiettivo per la partenza del primo scooter sharing italiano. Vedremo chi sarà in grado di rispettarla.

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