Scuolaguida.it. Dove vanno a finire i soldi delle multe?

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Come vengono investiti gli utili derivati dalle contravvenzioni? E il contributo sanitario delle assicurazioni? Nuovi limiti ai 30 Km/h nei centri urbani | Scuolaguida.it
30 novembre 2011

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Dove vanno a finire tutti gli "utili" derivanti dalle contravvenzioni? E il contributo sanitario delle assicurazioni? E nei comuni come funziona?

E' quanto si chiedono sempre tutti, compresi la Fondazione Guccione e l'Istituto internazionale per il Consumo e l'Ambiente, che stavolta però hanno "attivato" una procedura d'accesso agli atti dei 10 più grandi centri urbani italiani per conoscere l'entita' e la modalità del “riuso” dei fondi delle violazioni dell’articolo 208 del Codice stradale e del contributo sanitario del 10,5% dovuto dalle assicurazioni al Ministero della Salute pubblica. Ad oggi, solamente tre sono i report ricevuti dalle virtuose amministrazioni di Cagliari, Trieste e Venezia. I comuni di Napoli, Roma, Genova e Bologna hanno risposto che li invieranno a breve (anche se fuori tempo massimo rispetto alla Legge 142). Dalle altre tre città chiamate in causa, nessuna risposta. Il Ministero della Salute ha risposto dichiarando che la competenza dei bilanci della spesa sanitaria e' del Ministero dell'Economia e delle Regioni. Proprio alle Regioni si chiederà "ragione" dell'ingente balzello, sperando che non “rimbalzino” a loro volta le proprie responsabilità ad un ente preposto "terzo", magari dalle parti di Bruxelles. E nei comuni, la domanda sorge spontanea, come siamo messi?. Le amministrazioni comunali dovrebbero destinare ben oltre il 50% delle entrate provenienti dalle ammende per finanziare la manutenzione stradale ordinaria e straordinaria, ma non esiste alcuna sanzione per gli "inadempi-enti" ed il quadro normativo è ancora molto vago. Il gettito delle multe spesso viene direttamente immesso, nell’immenso "calderone" delle entrate generali, coprendo spese e interventi pubblici molto variegati. Soltanto di recente, la Corte di Cassazione ha stabilito la responsabilità delle amministrazioni comunali in caso di incidenti causati dalla presenza di buche o di manto stradale in pessime condizioni. Da più parti quindi si invoca una legge dello Stato che determini, in modo univoco l'obbligatorietà dell'utilizzo dell'extra gettito per la sicurezza stradale, e stabilisca precise sanzioni per gli enti e le amministrazioni pubbliche "disubbidienti".

 

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Tutti in centro, più piano ma sempre più sicuri

Sembrano essere “maturi” i tempi per la riduzione del limite massimo di velocità in città. Il Parlamento europeo ha appena approvato un nuovo pacchetto di misure atte e migliorare la sicurezza stradale in tutti i paesi membri dell’Unione. E’ stato confermato anche l’abbassamento del limite di velocità urbana, dagli attuali 50 ai 30 km all’ora. Tale limite che dovrà essere introdotto e rispettato in tutti i paesi membri, rappresenta una delle tanto attese “misure” per aggiornare il Codice e contribuire alla diminuzione del numero di incidenti e di vittime sulla strada. L’obiettivo è di ridurre le “perdite” dalle attuali 35.000 a 18.000 entro il 2020. In Italia la situazione “sinistri” è ancora molto critica, basti pensare che nel 2010 il numero di incidenti “registrati” è stato di circa 3 milioni, dati che aggravano la situazione sicurezza e appesantiscono non poco il nostro conto economico sempre più in rosso. L’Italia continua a presentare un costo per sinistro tra i più elevati d’Europa, lo scorso anno il settore delle Rc-auto ha presentato un totale per risarcimenti “sinistri” di 14 miliardi di euro (di questi quasi 9 miliardi, riguardanti i soli danni fisici). Ecco perché ridurre il numero degli incidenti è così importante e l’abbassamento dei limiti di velocità potrebbe essere una soluzione efficace e speriamo definitiva. Per raggiungere tale traguardo si stanno studiando altri provvedimenti come, ad esempio, il divieto assoluto di assumere bibite alcoliche o liquori, prima di mettersi al volante, che sarà valido sia per i guidatori “abituali” che per i neopatentati durante i primi due anni dalla licenza di guida. Si pensa anche di introdurre sui veicoli “pesanti” un particolare etilometro che, dopo aver rilevato all'autista un tasso alcolico superiore al consentito, sia capace di inibire l'avvio del motore. Per tutti coloro che si accingeranno a prendere o rinnovare la patente, saranno rese più severe e fiscali le visite mediche (test della vista, riflessi, udito, etc.), mentre in favore dei guidatori delle due ruote è la proposta di installare doppie barriere e guard-rail a tubo ai margini delle carreggiate per garantire finalmente un dignitoso standard di sicurezza in caso di uscita di strada o di “default” improvviso del mezzo.
 

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