Seggiolino obbligatorio al posto delle protezioni?

Seggiolino obbligatorio al posto delle protezioni?
Proposta una modifica all'art. 170 C.S. che renderebbe obbligatorio l'utilizzo di un sedile di sicurezza per i minorenni fino ai 12 anni
29 aprile 2010

Punti chiave


I Senatori proponenti hanno ritirato la proposta
di modifica all’articolo 171 del Codice della Strada, che avrebbe previsto l’obbligo, per conducenti e passeggeri di motocicli, di rispettare una serie prescrizioni sempre più restrittive in base al crescere della potenza del mezzo.

La proposta prevedeva l’obbligo iniziale del casco integrale, fino a quello di indossare le cosiddette “protezioni passive” per una grande parte di motociclisti. La decisione è scaturita dopo l’annunciato parere negativo, sul testo, della maggior parte dei componenti l’VIII Commissione del Senato e del rappresentante del Governo.

«Siamo soddisfatti per questa decisione – ha commentato Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana – che permette di avere il tempo necessario per affrontare in modo più adeguato il problema della sicurezza, sicuramente attuale ed importantissimo, che non può però trovare soluzione in base a valutazioni essenzialmente emotive e non supportate da informazioni complete sull’argomento».

Nel frattempo, l’VIII Commissione ha approvato una modifica all’articolo 170, che prevede l’obbligo di utilizzo, per minorenni fino a 12 anni trasportati su un motoveicolo, di un “…sedile di sicurezza, con appoggi per gli arti inferiori e superiori, conformi al tipo omologato (…) dal Ministero Infrastrutture e Trasporti (…). Con apposito decreto (…) sono stabilite le disposizioni tecniche, anche con riferimento all'altezza ed al peso del trasportato, per l'omologazione dei sedili di sicurezza…".

La Federazione Motociclistica Italiana «si augura fermamente che il testo sia oggetto di una valutazione molto attenta e consapevole, PRIMA DELLA DEFINITIVA APPROVAZIONE».

Risulta infatti evidente come l’intento di garantire maggiore sicurezza ai trasportati, tramite supporti destinati comunque a trattenere in posizione il corpo del trasportato, potrebbe avere l’esito opposto. La massima facilità di separazione tra conducente/passeggero e motoveicolo, in caso di caduta, è il principale obiettivo da perseguire.

Il peso del mezzo, e la conseguente maggiore velocità di scivolata, in caso di caduta, non si conciliano infatti con la maggiore brevità della scivolata stessa, e dunque il minore tempo di arresto (magari prima di raggiungere un ostacolo fisso ai bordi della carreggiata) di cui è oggetto il corpo umano in caso di scivolata sul terreno.

 

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese