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Accade a La Spezia, un giovane di 29 anni, trasferito da poco in Liguria, è stato condannato a sei mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza in bicicletta. La vicenda risale a due anni fa, quando il giovane era ancora residente in Emilia-Romagna. Fu fermato dalla Polizia mentre era in bicicletta, il suo tasso alcolemico rilevato era superiore ai limiti consentiti. Scatta quindi la sanzione, che prevedeva anche una multa. Il tutto sarebbe potuto essere convertito in lavori di pubblica utilità o in un'ulteriore sanzione pecuniaria, ma a causa del cambio di residenza, il giovane non ha mai ricevuto la notifica della condanna e la pena è diventata esecutiva. Scatta l’arresto mentre il giovane era sul posto di lavoro in un’autofficina a La Spezia.
Un caso che evidenzia le criticità del sistema visto che la reclusione, oltre a causargli un grave disagio psicologico, gli ha fatto perdere il lavoro. Questa storia mette in luce le fragilità del sistema giudiziario, in particolare riguardo alla notifica delle sentenze. Un cambio di residenza, seppur frequente ai giorni nostri, può avere conseguenze molto gravi se non gestito correttamente.
Inoltre, la vicenda solleva interrogativi sulla proporzionalità della pena inflitta. Un episodio, per quanto grave, che non ha causato danni a terzi, è stato punito con una misura così drastica.
Saracino, il garante regionale chiede una riflessione, invitando a trovare soluzioni più proporzionate: "Questa vicenda – ha dichiarato Saracino – ci ricorda che la giustizia deve essere non solo equa, ma anche comprensiva e capace di valutare le singole situazioni nella loro complessità".