Si è conclusa la sei Giorni Internazionale di Varese

Si è conclusa la sei Giorni Internazionale di Varese
I protagonisti dell'evento per Motostoriche - di scena il 3-4-5 giugno 2011 - sono stati straordinari, dimostrando una passione ed un'amicizia meravigliosi, anche sotto la pioggia battente
7 giugno 2011


"E' vero. La festa è finita, il palcoscenico è vuoto, l'arrivederci al 2012 è stato pronunciato con il sorriso, ma dentro di noi la rievocazione storica della Sei Giorni Internazionale di Varese del 1951 ha lasciato tracce indelebili di un amore immenso e ricambiato. I protagonisti dell'evento per Motostoriche - di scena il 3-4-5 giugno 2011 - sono stati straordinari, dimostrando una passione ed un'amicizia meravigliosi, anche sotto la pioggia battente. A vincere, oltre alla moto senza tempo, è stata la nostra Provincia di Varese, l'Insubria e i 75 Comuni attraversati in una cavalcata che rappresenta uno straordinario veicolo di promozione del territorio, del turismo, delle eccellenze paesaggistiche e gastronomiche".

Al termine di una tre giorni di passione motociclistica, Pierluigi Montalto, Presidente del Comitato Organizzatore della Sei Giorni Internazionale di Varese, ha delineato il consuntivo dell’evento che ha solcato il Varesotto, da 115 anni legato al simbolo Moto in ogni sua forma, tra industria e sport, dal pionierismo all’artigianato nel settore della meccanica. Storia, eccellenze ed emozioni che il mondo intero invidia a Varese e alla sua provincia.

LE CLASSIFICHE DI MERITO

Il 60° anniversario della Sei Giorni si è concluso con successo, incoronando vincitrice del Trofeo la squadra Vespa composta da Ivo Pirazzoli (Vespa 6 giorni del 1951), Bob Weindorf (Vespa 150 GS del 1956), Erminio Villa (Vespa 160 GS del 1962). Il prestigioso Vaso d'argento per la vittoria a squadre è stato assegnato al Motoclub "Nino Manzoni" di Germignaga, composto da Gianluca Bocci, Mario Cimino, Mauro Gavin e Marco Cariola.

Concorrente classificatosi primo assoluto nella categoria storica è Giuseppe Maia di Savona, su Moto Guzzi PE250 del 1938. Secondo classificato tra le storiche è Ivo Pirazzoli di Parma, su Vespa Sei Giorni del 1951.
Terzo classificato Davide Minazzi, classe 1985, concorrente più giovane e figlio del Presidente del Registro Storico Aermacchi, su Aermacchi-Harley Davidson 350 SX.
I due concorrenti più esperti sono invece risultati Egidio Bramanti, classe 1933, su BMW R60s e Alberto Caronni, classe 1932, su Moto Guzzi P250 del 1936, fondatore del Moto Club Saronno.

Pierluigi Montalto, Presidente del Comitato Organizzatore della Sei Giorni Internazionale di Varese, ha poi proseguito: "Voglio esprimere la piena soddisfazione di tutto il Comitato Organizzatore per la buona riuscita dell'evento, circostanza che ho constatato di persona ma che, più obiettivamente, è stata espressa dagli spettatori, affluiti numerosi presso le principali tappe dei tracciati, dal commissario ASI Giuseppe Urbinati. ("E' una delle manifestazioni meglio organizzate degli ultimi anni") e, soprattutto, dai coraggiosi motociclisti che hanno coperto il tracciato e raggiunto per il gran finale il Museo Frera di Tradate, percorrendo ben 400 km, molti dei quali con le intemperie".

"Ringraziamo il presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, che a Tradate ha omaggiato i partecipanti con un simpatico portachiavi recante l'effige di una motocicletta Frera. E' stato ammirevole osservare all'opera i coraggiosi centauri capaci di esaltare ancor di più il pregio dei mezzi giunti al traguardo (Gilera, Moto Guzzi, BMW, Piaggio, Ariel, Innocenti, Aermacchi, MV Agusta, Harley Davidson, Frera, Ktm).


PROMOZIONE TERRITORIO E OSPITI DA USA, FRANCIA SLOVENIA


Già dall'effettuazione delle punzonature delle motociclette, scooter e sidecar dinanzi a Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese, venerdì 3 giugno, si era intuito lo spirito di amicizia e passione che serpeggiava tra concorrenti ed organizzatori: Giuseppe Cau, medaglia d'Oro alla Sei Giorni Internazionale di Varese del 1951, è stato il mossiere. Di spicco le presenze degli ospiti stranieri, alcuni dei quali giunti persino dalla California USA (Bob Weindorf di Santa Barbara, su Vespa 150 del 1956), dalla Francia-Rhone Alp (Mario Borroni, su MV Agusta 125), dalla Slovenia, Svizzera, Germania e da molte regioni italiane.
In Valganna, percorsi appena 20 km da Varese, la Moto Guzzi Zigolo 98 condotta da Matteo Caronni ha accusato i primi problemi meccanici, comunque risolti egregiamente dallo staff di assistenza al seguito.
Lungo gli impervi tornanti del Sette Termini, a 30 km da Varese, la MV Agusta 250 di Mario Borroni ha sofferto di problemi elettrici alla bobina. La maggior parte delle motociclette e sidecar partecipanti è giunta alla fine e a causa della pioggia intensa ha accusato momentanei problemi elettrici. Ma la passione ha sopperito e non ha fermato nessuno.

DAI 650 SOCI DEL CLUB VAMS UN RINGRAZIAMENTO ALLA PROVINCIA DI VARESE


Angelo De Giorgi, Presidente del Club organizzatore, Auto Moto Storiche Varese, ha aggiunto: "Ringrazio tutte le forze attive del nostro club che hanno profuso il massimo sforzo organizzativo ed un plauso va per il sostegno, l'alta sensibilità e l'ospitalità nel parco di Villa Recalcati alla Provincia di Varese e ai club che hanno contribuito alla buona riuscita dell'evento: Ariel Motorclub Italia di Saronno, Fondazione Museo Frera (presieduta da Gino Restelli), Motoclub Lesa (presieduto da Mario Conterio e Arturo Lanza), Vespa Club Varese, Vespa Club 3 Laghi, Motoclub Internazionale MV Agusta.Motoclub Nino Manzoni di Germignaga, Motoclub Gemonio, che ha ricevuto elogi per l'efficienza del servizio logistico e di assistenza lungo il percorso. Aggiungo nei ringraziamenti la Sezione Alpini di Varese, i Gruppi Alpini di Varese, Mornago, Somma Lombardo, Angera, il gruppo Antincendio di Gemonio e Protezione civile dei 75 comuni sul percorso. Grazie alla Croce Rossa e alle Provincie di Varese, Novara e del Verbano-Cusio-Ossola che hanno reso possibile l'evento. Grazie per l'esempio di stile, passione e gioia che i partecipanti ci hanno donato. Arrivederci all'anno prossimo!" hanno concluso all’unisono Angelo De Giorgi e Pierluigi Montalto.
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