Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Sarebbe un gruppo automobilistico da 54 miliardi di dollari di capitalizzazione e 7,4 milioni di veicoli venduti annualmente, arrivando - se le voci che arrivano dal Giappone troveranno conferme - a costituire il terzo più grande polo automobilistico del mondo dopo Toyota (11,2 milioni di veicoli venduti nel 2023, in crescita del 7,2% rispetto al 2022) e Volkswagen: stiamo parlando delle indiscrezioni non confermate che parlano di una fusione tra Honda e Nissan, che coinvolgerebbe anche Mitsubishi posseduta per il 24% da Nissan, che ne è anche il maggior azionista. In realtà, aggiungono altre fonti, più che una fusione sarebbe in considerazione la creazione di una holding, ma il succo è quello di una integrazione tra i due costruttori giapponesi. Sul fronte dei numeri, Honda ha venduto nel 2023 4 milioni di veicoli, Nissan 3,4 e Mitsubishi 800.000.
Sembra quindi che le sfide rappresentate dal notevole successo dei marchi cinesi (BYD in testa) e Tesla nel mercato delle automobili elettriche abbia stimolato l'operazione, che vede Nissan peraltro in un periodo non particolarmente positivo con un piano di ristrutturazione da 2,6 miliardi che prevede anche 9.000 licenziamenti e il taglio del 20% della produzione. Il momento è complicato: in Cina e nel Sud-Est asiatico Honda e Nissan nel 2024 (dati fino a novembre 2024) hanno registrato un calo rispettivamente del 30,7% e del 10,5% e se leghiamo questa circostanza alla progressiva uscita di Nissan dall'orbita Renault con conseguente disponibilità sul mercato di pacchetto azionario (in totalità o in parte) posseduto dalla Casa francese il cerchio sembrerebbe chiudersi.
Honda e Nissan avevano già firmato a marzo 2024 un accordo strategico sullo sviluppo tecnologico e software (cui si riferisce la foto d'apertura), sul quale è stato poi basato un successivo memorandum tra Nissan, Honda, e Mitsubishi per discutere congiuntamente sull'elettrificazione delle automobili e per la condivisione di componenti e software. Già allora si parlava di "sinergie" e integrazione tecnologica. Cosa è cambiato, quindi? Dal punto di vista formale, per adesso, nulla: le voci che sono arrivate dal Giappone riguardo una fusione o di una creazione di una holding non hanno trovato conferme dirette da parte delle Società interessate, che invece hanno rilasciato una prudente nota congiunta, come riporta Nippon.com, dove si dicono interessate a collaborazioni future in base ai punti di forza delle rispettive aziende, ma è il caso di tenere d'occhio i media giapponesi perché le evoluzioni potrebbero essere rapide: Reuters afferma che potrebbe essere possibile una conferenza stampa congiunta lunedi a Tokio, ma è tutto da confermare.
Sul fronte del mercato motociclistico, non dovrebbe cambiare nulla. Honda - come si può vedere nei grafici in basso - basa una parte molto consistente del proprio business nel settore moto ed ci appare piuttosto improbabile un massiccio travaso di tecnologia Nissan o Mitsubishi verso il Costruttore di Tokio in seguito a un'eventuale fusione o apparentamento presso la medesima holding. Travaso che peraltro immaginiamo avere rilievo principalmente sul campo del software e della motorizzazione elettrica, ambito dove Nissan ha anticipato i tempi nel 2010 con la sua Leaf e dove Honda sta investendo molto non soltanto sulle batterie ma anche sulle celle a combustibile. Vedremo quindi una moto Nissan? Molto improbabile, considerato anche che questo matrimonio è spinto sopratutto da logiche automobilsitiche e che il ramo d'azienda moto di Honda genera profitti paragonabili a quelli del ramo auto.
Foto d'apertura: Honda, Nippon.com, Reuters