Si può fare Turismo con una moto di 250 cc del 1955?

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Per la terza tappa di ASI Circuito Tricolore abbiamo avuto a disposizione una Moto Guzzi Airone con la quale partecipare all'evento Motociclettando: ecco come è andata!
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
19 luglio 2024

Ormai non è più una sorpresa per chi ci segue da un po': la nosta presenza agli eventi di ASI Circuito Tricolore sono una costante e siamo già arrivati al terzo appuntamento (di cinque) di questo 2023: raduni, ma forse sarebbe meglio dire mostre itineranti, di moto d'epoca di alto valore storico e molto spesso in condizioni perfette cui di volta in volta partecipiamo anche noi con una moto vintage, anche per assaporare il delizioso connubio tra territori, passione motociclistica e cultura che ASI Circuito Tricolore ammannisce ai partecipanti.

 

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Sembrebbe una sviolinata (vedo sorridere Felice Graziani, patron dell'evento): invece è una riflessione costante durante i chilometri che di volta in volta chi scrive percorre con la moto d'epoca di turno, cui si aggiunge la riflessione che partecipare con una moto propria è impegnativo. Molto spesso questi gioielli hanno valori oltre i 30.000 euro, talvolta a sei cifre, e questo costituisce un indubbio limite alla democratizzazione di questo genere di attività che invece avrebbe molto da regalare anche ai giovanissimi e a chi non ha mai valutato l'acquisto di una moto d'epoca temendo una terribile ed esosa via crucis tra mercatini e sedicenti "specialisti" per riportare al primigenio splendore una due ruote vintage.

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Poi, per la mia partecipazione a "Motociclettando" mi viene proposta una Moto Guzzi Airone 250 del 1955. Una moto tutto sommato normale, poco prestigiosa perché diffusissima nel secondo dopoguerra e dalle prestazioni modeste. C'erano quindi tutti gli ingredienti per abbassare il livello del mio entusiasmo mentre arrivavo a Siena e venivo accolto dallo staff di Motociclettando. Vi rimando al video per sapere come è andata e per la risposta alla domanda posta nel titolo, qui vi dico solo che seppure avessi girato tra le Crete Senesi e la Val d'Orcia con un Mosquito sarei tornato comunque a casa felice. A parte i paesaggi meravigliosi (che grazie a un'organizzazione impeccabile sono riuscito a godere appieno) ho per l'ennesima volta potuto ascoltare le parole di veri esperti di moto storiche, sentire il rumore delle loro moto e mostrarvene qualcuna nel video: troppe per farvele vedere tutte, tenete conto che il video è già oltre i 40 minuti, ma questo è un valore aggiunto strepitoso e da solo varrebbe il prezzo della trasferta.

 

 

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La Moto Guzzi Airone 250 del 1955

La Moto Guzzi Airone 250 del 1955 che un temerario Francesco mi ha messo a disposizione senza nemmeno conoscerci, è una moto semplice ma dalla guida già moderna. Trattandosi di una delle ultime edizioni ha già la distribuzione in bagno d'olio, ma tutto il resto è quasi "normale": cambio a bilanciere (a destra), freno posteriore da azionare col tacco ma al manubrio è tutto come adesso, niente manettini strani e alchimie per l'avviamento per nulla difficile. Insomma, a modo suo una moto accessibile, peraltro con freni quasi decenti che non cercano ti trovarti un posto in ortopedia a ogni incrocio, una tenuta di strada sincera e - incredibilmente - sospensioni che strappano la sufficienza sul piano del comfort. Motore... beh: 9,5 cavalli che sembrano un po' stanchi, arco di erogazione ridotto ma il grandissimo gusto della quarta marcia con rapporto 1:1, in soldoni: potete sentire quasi ogni scoppio del monocilindrico orizzontale mentre procedete a 50 km/h, che goduria!  Se poi pensiamo che acquistarne un esemplare non è un'impresa da ricchi e tantomeno quella di restaurarlo almeno per renderlo fruibile e affidabile, c'è da farci un pensiero per potersi avvicinare all'universo del Turismo d'Epoca che è molto più vicino di quanto non sembri a prima vista. Una moto d'epoca "democratica", quindi? Ve lo lascio scoprire nel video!

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