Si vendono meno moto in Europa. Non perché sia passata di moda

Si vendono meno moto in Europa. Non perché sia passata di moda
Dopo un primo trimestre chiuso in maniera positiva, le vendite motociclistiche europee hanno subito un calo. Il dato si ferma a una minima flessione sul 2021 e a incidere sembrano cause esterne alla domanda. I dati dei maggiori mercati
23 agosto 2022

L'associazione europea dei costruttori del settore (ACEM) ha diffuso i dati di vendita nei maggiori mercati continentali relativi al primo semestre di quest'anno.
Riguardano Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, vale a dire i cinque mercati che da soli rappresentano oltre l'80% degli acquisti di tutta Europa e dei quali ci occupiamo mensilmente.

A fine giugno le immatricolazioni hanno raggiunto le 532.980 unità, significa una modesta flessione contenuta in un -0,5%, ma arriva dopo che il primo trimestre aveva registrato un buon +14,6% grazie a 226.793 vendite. Il vantaggio di inizio anno è stato insomma bruciato dall'andamento negativo del periodo aprile-giugno.

Ovvero quando hanno iniziato a farsi sentire maggiormente i problemi logistici dei trasporti e quelli produttivi – leggi carenza e ritardi di fornitura di alcune componenti – e quando l'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime ha innescato la salita dell'inflazione e stimolato le preoccupazioni legate all'incertezza economica.

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Tutto fa pensare che non sia un problema di pura domanda o di disaffezione verso le due ruote, in questo senso si può vedere il bicchiere come mezzo pieno, ma ciò non toglie che il rallentamento c'è stato e probabilmente proseguirà nei prossimo mesi.

Nel primo trimestre l'accelerazione della vendite era stata peraltro robusta nei mercati principali, tranne che in Italia con le immatricolazioni stabili a 60.256 unità (-0,4%).

Motocicli a macchia di leopardo

Da gennaio a giugno, a parte realtà minori, soltanto Germania e Spagna sono state in positivo.
La prima con un +1,7% (con 117.800 immatricolazioni moto e scooter, ma già a luglio il saldo era sceso a +1%) mentre la Spagna ha visto un +10,7% con 91.870 unità vendute.
In calo invece le immatricolazioni in Francia (108.000 unità, -6,4%), Italia (161.500 unità, -2,8%) e Regno Unito (532.980 e -0,5%) rispetto allo stesso trimestre del 2021.

Meglio i ciclomotori

Andamento leggermene migliore per il segmento ciclomotori con 134.478 vendite (+1%) nei sei maggiori mercati continentali, ovvero Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna.

In Francia, mercato principale, c'è stato però un calo del 3,5% (44.800 unità circa) e anche il secondo, l'Olanda, è stato negativo con un significativo -14,5%. Aumenti invece in Germania (addirittura +40% e 19.675 unità), Belgio (+14,8% e 15.400 unità) e Italia con un +10,3% e 11.756 vendite.
Stabile la Spagna (-0,2%) con poco più di 9.000 registrazioni.

Elettrici in espansione

A trainare le vendite dei ciclomotori ci hanno pensato i modelli elettrici, che in diversi Paesi hanno beneficiato di incentivi all'acquisto. Il totale dice 43.952 unità, vale a dire quasi un terzo delle vendite totali dei “cinquantini”, con un incremento del 24,2%.
Di ciclomotori elettrici se ne sono venduti di più in Olanda (15.330 e +16,3%: rappresentano quasi la metà delle vendite olandesi del segmento), Francia (13.360 e +43%) e Belgio (9.140 e +11,6%). In Italia i ciclomotori elettrici venduti nel primo semestre sono stati 3.100 (+36%).

I modelli elettrici venduti equiparabili ai motocicli (in maggioranza scooter e in minoranza moto) sono stati in totale 20.900, in crescita del 107%.

In questa categoria è l'Italia al primo posto, con 6.078 vendite e un incremento del 136%. Seguono la Francia (4.815 e +154%) e appaiate la Germania (4.142, +149%) e la Spagna (4.118 e +58%). Chiude il Regno Unito con 1.750 vendite e un incremento del 26%.

L'andamento del terzo trimestre ci farà comprendere meglio la tendenza in atto per quest'anno, considerato che la situazione globale non è nel frattempo migliorata.

fonte dati Acem.eu

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