Sicurezza stradale: in Italia più di 450 incidenti e 8 morti al giorno. Il rapporto Aci-Istat 2023

Sicurezza stradale: in Italia più di 450 incidenti e 8 morti al giorno. Il rapporto Aci-Istat 2023
Il rapporto Aci-Istat 2023 evidenzia un incremento negli incidenti stradali e nei relativi feriti. In aumento anche gli incidenti mortali legati ai monopattini elettrici. Ecco i dati completi e le province con il maggior indice di mortalità
16 ottobre 2024

In Italia si sta cercando di tutelare maggiormente gli utenti della strada. Questa è una conseguenza relativa a una situazione grave: negli anni si è letto di migliaia di incidenti stradali, con conseguenze più o meno gravi, ma con il tempo non si sono visti particolari miglioramenti. È necessaria una maggiore attenzione.

L’impegno del Governo, secondo quello che è stato dichiarato, sarebbe quello di rivedere l'attuale Codice della Strada, aggiornandolo con una nuova "versione" (che sarebbe dovuta diventare legge a luglio 2024).

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Vittime in calo, feriti e incidenti in aumento

I dati ufficiali relativi agli incidenti stradali del 2023 evidenziano una leggera flessione nel numero delle vittime, mentre si registra un aumento sia degli incidenti che dei feriti. Secondo il report congiunto di ACI e Istat, nel 2023 si sono verificati 166.525 incidenti con lesioni a persone, un dato in lieve crescita rispetto al 2022 (+0,4%) ma inferiore ai livelli pre-pandemia del 2019 (-3,3%). Le vittime sono state 3.039, con un calo del 3,8% rispetto al 2022 e del 4,2% rispetto al 2019. Tuttavia, preoccupano i 224.634 feriti, in crescita rispetto al 2022 (+0,5%).

Il confronto con il 2019, anno preso come riferimento per l'obiettivo europeo di ridurre del 50% il numero di vittime e feriti gravi entro il 2030, rivela segnali contrastanti. Sebbene ci sia stato un calo complessivo delle vittime, il numero degli incidenti e dei feriti rimane elevato, in ben 42 province su 107 si è registrato un aumento delle morti. Altre 56 province hanno visto una diminuzione, mentre in 9 il numero delle vittime è rimasto stabile.

Ogni giorno, in media, si sono verificati 456 incidenti, causando 8,3 decessi e 615 feriti. Questo scenario dimostra che, nonostante i passi avanti compiuti, molto resta da fare per raggiungere i traguardi prefissati per il 2030.

Le regioni e le province più a rischio

Analizzando i dati provinciali, si osserva che Padova, Novara, Alessandria e Torino hanno registrato la diminuzione più significativa in termini assoluti di vittime: Padova ha visto 26 morti in meno, Novara 23, e sia Alessandria che Torino hanno ridotto il numero delle vittime di 19. Dal punto di vista percentuale, Novara ha riportato il calo più drastico (-68%), seguita da Oristano (-64%) e Matera (-57%).

Altre province, invece, hanno registrato un aumento allarmante. Venezia (+26 decessi), Bologna (+21) e Milano e Reggio Calabria (+20 ciascuna) sono le aree con il maggior incremento in valori assoluti. Le peggiori performance in termini percentuali si sono avute a Biella (+233%), Vibo Valentia (+200%) e Reggio Calabria (+200%).

A livello regionale, il Piemonte emerge come la regione con il maggiore calo assoluto di vittime (-63 decessi rispetto al 2022), seguito dall'Emilia Romagna (-32) e dalla Lombardia (-25). La Valle d'Aosta ha registrato il calo percentuale più significativo (-50%), seguita da Basilicata (-41%) e ancora Piemonte (-26%). Sul fronte opposto, la Calabria ha visto un incremento preoccupante di 35 morti rispetto all'anno precedente, seguita dalla Sicilia (+15) e dall'Abruzzo (+13). In termini percentuali, l'aumento più rilevante è stato nuovamente registrato in Calabria (+47%), Abruzzo (+22%) e Molise (+14%).

Indice di mortalità: le province più critiche

Un altro indicatore importante è l'indice di mortalità, che misura il numero di decessi ogni 100 incidenti. A livello nazionale, il valore medio è di 1,82, ma in 13 province questo indice è risultato essere almeno doppio. La situazione più grave si riscontra a Nuoro (6,25) e nel Sud Sardegna (6,14). Al contrario, le province più sicure, con un indice di mortalità inferiore a 1, sono Prato, Genova, Monza Brianza, Rimini, Fermo, Trieste e Milano.

Il 2023 ha visto poi un aumento delle vittime tra gli utenti della cosiddetta "mobilità dolce". I conducenti di monopattini deceduti sono stati 21, con un preoccupante aumento del 31,3% rispetto all'anno precedente, mentre i ciclisti morti sono stati 212 (+3,4%), di cui 12 su bici elettrica (-40%). Stabile invece il numero dei pedoni deceduti, con 485 vittime, la stessa cifra del 2022.

Roma è stata la provincia con il maggior numero di pedoni morti (71), seguita da Milano (26) e Napoli (22). Per quanto riguarda i ciclisti, Milano ha registrato 11 decessi, seguita da Latina (10) e Venezia (8). Dei 21 morti su monopattino, tre si sono verificati nella provincia di Torino, due a Venezia e due a Roma.

Fondamentale intervenire

Nonostante un lieve miglioramento nel numero di decessi, il quadro generale degli incidenti stradali in Italia nel 2023 resta preoccupante. L'aumento degli incidenti e dei feriti, insieme ai dati negativi relativi alla mobilità dolce, evidenziano la necessità di intensificare le politiche di prevenzione e sicurezza stradale.

Gli obiettivi europei per il 2030 appaiono ancora lontani, e sarà fondamentale un impegno coordinato tra istituzioni locali e nazionali per ridurre significativamente il numero di vittime sulle strade italiane.

Immagine: Fleet Magazine

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