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Gianluca Bacchetta, ristoratore e sindaco del piccolo comune di Divignano è in viaggio verso Roma. E' partito a piedi e senza soldi. Solo con i 600 euro da restituire a Conte. Lungo la sua strada ha trovato solidarietà e tantissima generosità. La parte più bella dell'Italia, perché distanziamento non vuol dire essere lontani.
Ciao Gianluca come va? Raccontaci che cosa stai facendo.
"Sto andando a roma in duplice veste. Come sindaco, perché come sindaco di un piccolo paesino mi sono sentito un po' abbandonato. Il Governo non è stato molto presente nell'aiutarci né moralmente né economicamente. Come piccolo imprenditore - ho un piccolo ristorante - vado a restituire i 600 euro che mi sono stati dati in forma di protesta. Perché 600 euro a fronte di una chiusura di tre mesi sono veramente elemosina e io non sono abituato a chiedere l'elemosina".
Sei partito a piedi e adesso sei su una fantastica eBike.
"Sì sono partito a piedi e dopo un giorno e mezzo sono passato davanti a un negozio di biciclette e Massimo, il proprietario mi ha visto e mi ha regalato una bici. Due giorni fa dopo la Cisa (una fatica mortale) scendo e passando davanti a un'altro negozio di biciclette a Villafranca, Antonio, il proprietario mi ha visto così disperato che mi ha proposto una bicicletta a pedalata assistita. Mi ha cambiato la vita.
Stai attraversando mezza Italia in uno dei momenti più difficili del nostro Paese
"La solidarietà degli italiani è una cosa spettacolare. Non ne avevo dubbi. Siamo un popola davvero splendido. Io sono partito apposta senza un centesimo in tasca e mi hanno dato da dormire e da mangiare. Siamo un popolo spettacolare".
E quando tutto sarà finito... la moto!
"Sì, la mia speranza è quella di fare in moto (una Harley-Davidson, nda) il percorso che in questi giorni ho fatto. Andrò a trovare tutte le persone che mi hanno aiutato e porterò loro un presente".