Special Bmw La Linea G/S

La Linea G/S, così si chiama la Special che Moto.it presenta questo mese. L’antesignana dell’odierna F800GS non è solo bella, è anche tremendamente efficace
16 novembre 2007
Piacenza uber alles Il personaggio protagonista del cartone animato ideato da Osvaldo Cavandoli dà il nome alla bella special su base Bmw che Moto.it ha scelto di presentare ai lettori. Francesco Novellini, l’abile meccanico di Piacenza che ha dato forma e sostanza a La Linea, ha realizzato una moto non solo bella (dopo averla vista tutta pulita e luccicante, l’avremmo esposta nel salotto di casa), ma anche veloce e affidabile. Con scetticismo l’abbiamo portata in mulattiera e nelle fangaie autunnali tipiche del piacentino. La boxerona attempata ha lasciato tutti di stucco – merito anche di Francesco, certo – ed è quasi sempre rimasta a ruota delle agili monocilindriche che l’hanno accompagnata. Chapeau. A dire il vero, non sarebbe nemmeno il caso di stupirsi troppo: nel 1978 Lazlo Perez correva e vinceva i campionati di Regolarità proprio in sella al prototipo che darà vita alla fortunata serie G/S due anni dopo. Il cartone animato scelto da Francesco rappresenta un uomo che percorre una linea virtuale, infinita, di cui è anch’esso parte integrante. Il fumetto incontra spesso ostacoli lungo il percorso e si rivolge al disegnatore in un linguaggio incomprensibile per farsi spianare la strada. L’immagine calza a pennello al boxer Bmw, sulla cresta dell’onda da quasi 30 anni. E di ostacoli La Linea ne incontrerà parecchi nel corso dell’uscita con Moto.it Puzzle Bmw L’estetica della Linea G/S richiama alla memoria le splendide scrambler degli anni ’70 e fa sognare le gesta di Perez, il gigante buono dell’est che guidava i boxer tra massi e canali come fossero libellule. Il faro anteriore proviene da una R 65 ed è protetto da un archetto cromato prelevato da un’altra R, la 75/5. Di questa moto è anche il panciuto serbatoio, qui in versione Polizei con tanto di sportello porta-documenti. Una rarità. Speciale è il comando dell’avviamento elettrico, contenuto nel blocchetto comandato dalla chiave (esattamente come un’automobile) e posto sopra il fanale anteriore. La sua provenienza? Un vecchio trattore. Grafica e colorazione si devono all’inventiva di Francesco, la realizzazione è invece opera di A.R.P.A. Serigrafie di Piacenza. La sella è una fedele replica Swm; anche il parafango posteriore arriva dalla regolarità, Puch in questo caso. Il telaio della special è di origine R 80 G/S (la barra individua la prima serie di boxer 800, quella contraddistinta dalla presenza della trasmissione posteriore Monolever), ma viene modificato in modo significativo nella zona posteriore. Il telaietto che regge la sella è alzato di 40 mm e sul lato sinistro vengono saldati dei fazzoletti di acciaio, utili a fare da ancoraggio al secondo ammortizzatore. Stravolte le sospensioni. All’avantreno compare una solida forcella WP a steli rovesciati da 43 mm, di provenienza Husqvarna TE 510. Il forcellone posteriore, proveniente come tutta la trasmissione ad albero cardanico da un R 100/7, fa lavorare una coppia di scenosissimi ammortizzatori Ohlins da 470 mm. Sono stati trapiantati da un’altra Husqvarna, una TC 510 da cross. Si vede proprio che il matrimonio Bmw-Husqy s’aveva da fare. Al tamburo collocato nel mozzo posteriore si contrappone un disco Braking di dimensioni monstre. Della stessa marca è la pompa freno. La pinza è invece una Brembo serie oro a 4 pistoncini. E la frenata lunga e spugnosa dei G/S anni ’80 è solo uno sbiadito ricordo. Chiudiamo il capitolo ciclistica con i cerchi. Davanti è stato mantenuto un cerchio originale, dietro, al mozzo della R 100/7, è accoppiato un canale in lega da 40 fori. 2 valvole pronte a tutto Il cuore della nostra Special è il boxer bavarese nella sua storica cilindrata di 800 cc, a 2 valvole per cilindro, con raffreddamento ad aria e alimentazione affidata ai 2 carburatori Bing. L’unica modifica riguarda l’impianto di scarico. L’erogazione del modello standard è infatti quanto di meglio si possa immaginare per i percorsi offroad e per la guida nel misto. Sempre gentile e presente sin dai regimi più bassi. Il collettore 2 in 1 è realizzato da Quat-D, fatta eccezione per il tratto finale che si immette nel silenziatore racing CRD, che proviene dritto dritto da un CBR 600 (come dice Francesco, c’è sempre un pezzo di Honda nelle sue creature). La Linea non si spezza E nemmeno si piega. Ha affrontato i guadi, i canali di fango e le pietraie. Sempre a una velocità che mai avremmo ritenuto alla sua portata. Il meglio l’ha esibito in uno strettissimo toboga in discesa, fatto di tornanti in cui era necessario bloccare il posteriore con il freno per completare la manovra, con i mono. Certo La Linea ha impiegato qualche secondo in più, ma è arrivata a valle senza fare un plissé. Infangata e per questo ancora più affascinante. Il valore della Linea? Francesco si è lasciato scappare a fatica un 10.000 €. Ma non cercatela tra gli annunci. Non è in vendita. Se anche nel vostro box si nasconde una special unica, mandate un e-mail alla redazione di Moto.it Andrea Perfetti
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