Special Hypermotard Roland Sands

Vi mostriamo cosa accade quando una Ducati Hypermotard passa per le mani dei preparatori yankee. Presentata all’ultimo salone di Long Beach
21 gennaio 2008
Roland Sands è un nome conosciuto negli States. Ha corso nel paese natale – nel 1998 è stato campione AMA nella 250 GP – e ha tentato la fortuna anche in Europa, sempre nelle gare di velocità. Ben 32 ossa fratturate nella carriera di pilota gli hanno consigliato di dedicarsi alle moto in maniera diversa. Dal gas spalancato sui circuiti di mezzo mondo, Roland è passato alle cromature e ai pezzi speciali creati direttamente nelle sue officine. Nel 2005 fonda la Roland Sands Design. Il suo target sono le mitiche Twin made in Usa, ma non solo. Le sportive, soprattutto giapponesi, vengono prese e ribaltate come calzini. Il tutto secondo l’inconfondibile stile a stelle e strisce. Moto cult in America, come Yamaha R1 e Suzuki Hayabusa, vengono arricchite di parti alleggerite e cromate, spesso compaiono forcelloni artigianali dalla lunghezza chopperistica. Perchè? È presto detto, il Drag è uno stile di vita tra i bikers d’oltreoceano. Nel corso dell’ultimo Long Beach International Motorcycle Show Roland ha ampliato i suoi orizzonti e ha messo le mani sulla Ducati Hypermotard, una delle più belle moto uscite di recente dai reparti di Borgo Panigale. Il profilo anteriore perde il parafango e la ruota nuda ricorda ora le esili moto da dirt track, la leggerezza viene accentuata dalla presenza di un disco singolo. Il motore ha le cinghie della distribuzione non più celate dai carter, la frizione a secco riceve un coperchio alleggerito, mentre gli scarichi sotto codone spariscono per lasciare spazio a due tromboncini aperti (passerà la fonometrica?). Il posteriore ospita una sella monoposto in pelle, ma è la ciclistica a cambiare radicalmente. Il forcellone si fa extra long ed è ora realizzato in tubi di acciaio ad alta resistenza. Il telaietto posteriore è costruito nello stesso materiale (al posto dell’alluminio di serie). Non si scandalizzino gli europei, dalle parti dello Zio Sam vanno matti per le prove di accelerazione sul quarto di miglio. A.P. (Foto: Adam Waheed Photo per Motorcycleusa.com)
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