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Una Vespa per ogni stagione
Alessandro Ganzetti è un nome noto ai lettori di Moto.it. In passato vi abbiamo presentato l'incredibile Vespa Dakar realizzata dallo specialista padovano.
Oggi è giunto il momento di passare dalla calda sabbia del deserto al bianco manto nevoso che ricopre gran parte della Penisola. Situazione che non ha certamente colto impreparato il 35enne padovano, che ha eletto lo scooter in lamiera più celebre al mondo a mezzo ideale per ogni tipo di elaborazione. Anche la più ardita.
Le ruote tassellate, le sospensioni a lunga escursione e l'ampia autonomia offerta dai due serbatoi di Vespa Dakar vanno bene in Africa, ma poco possono fare in presenza di pendii ricoperti di neve fresca. Come fare allora? Di seguito vi illustriamo la cura Ganzetti.
Snow Wasp - Dolomiti Rescue
Alessandro non si è limitato a creare la Vespa delle nevi, ma ne ha fatto un veicolo adatto - nelle intenzioni - al soccorso in montagna.
Non mancano, tra le dotazioni di bordo, il kit di Pronto Soccorso e la corda dotata di moschettoni.
Ma partiamo dalla parte meccanica e da quella ciclistica e scopriamo quali strane alchimie adotti la nostra Vespa.
Per l'avantreno non si sono scelte le mezze misure e, banditi i chiodi e le catene, è stato montato un pattino singolo (a ben guardare è in tutto e per tutto uno sci carving per bambini).
Non manca nemmeno il singolo ammortizzatore Bitubo, una sicurezza in più per affrontare decisi buche ed avvallamenti. E Bitubo è anche l'unità ammortizzante posteriore, dotata di serbatoio del gas separato.
Non teme le nere
Presentarsi in Vespa alla partenza dello skilift potrebbe crearci qualche problema di incomprensione con gli addetti agli impianti. Meglio allora far da sé, e puntare dritti la salita - meglio se nera - sfruttando i 130 centimetri cubici del motore e uno pneumatico molto particolare.
Vespa Snow al posteriore monta infatti una gomma chiodata che non sfigurerebbe nello speedway su ghiaccio. I chiodi di grandi dimensioni, fissati direttamente uno ad uno negli spessi tasselli, regalano un grip notevole anche sui fondi ghiacciati e permettono di scaricare a terra gli oltre 12 cavalli erogati a 8.000 giri/min dal motore 2 tempi della Vespa.
Per l'occasione il monocilindrico raffreddato ad aria adotta il kit Polini che innalza la cilindrata a 130 cc. Sono rivisti anche i travasi, mentre all'alimentazione provvede un carburatore con diffusore da 24 mm. La marmitta adotta un'espansione che termina nel piccolo terminale d'alluminio.
Un taglio alle lamiere
Alessandro è intervenuto nel miglior modo possibile anche a livello estetico. L'eliminazione della ruota anteriore e del relativo parafango rischiava di appesantire eccessivamente la zona posteriore della Vespa.
Ecco quindi che sono state eliminati del tutto i due coperchi laterali; la scocca in lamiera che copre lo pneumatico posteriore è stata sapientemente ritagliata e sagomata, col risultato di regalare allo scooter una linea filante e dinamica.
Il lavoro di taglio e cucito ha sapientemente abbracciato anche la zona anteriore. Lo scudo relativo offre una protezione inferiore dalle intemperie, ma rende la Vespa Snow molto più leggera della versione standard.
Viene mantenuto il faro anteriore, a cui si aggiunge la piccola luce a led sullo stelo del pattino. Si tratta di un accorgimento furbo, utile ad illuminare al meglio le insidie della pista da sci.
Al grigio antracite che copre gran parte dei lamierati si contrappone l'acceso rosso del pattino, degli ammortizzatori e della pedana poggia piedi.
Rossa è anche la dotazione di soccorso, composta dalla cima e dal kit di primo intervento sanitario.
Ora non ci resta che vederla in azione. Siamo sicuri che Vespa Snow darebbe del filo da torcere a fior di SUV e 4X4.
Andrea Perfetti
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