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Vi proponiamo il punto di vista delle aziende italiane coinvolte nel mondo moto in queste settimane difficili. Abbiamo intervistato Ivo Martini, direttore commerciale di Galfer, azienda spagnola leader nella produzione di dischi freno per bici e moto.
Abbiamo scelto di parlarvi di questa realtà che ha lo stabilimento a Barcellona, dove si trasferì negli anni 50 dal Piemonte per rispondere alle crescenti richieste del mercato dell'auto in Spagna. Oggi Galfer è leader tra le due ruote.
Galfer è infatti nata dalla volontà e dalla passione della famiglia Milesi, che già negli anni 30 realizzava componenti dei freni auto per il gigante FIAT. E fu proprio l'industria torinese a chiedere a Milesi Senior di trasferirsi in Spagna per rifornire le società spagnole del gruppo torinese.
Da allora la Galfer è cresciuta, si è separata dal ramo auto e si è espansa in quello prima moto e poi bici. Oggi è sempre guidata dai fratelli Milesi: Umberto è a capo del gruppo, mentre Marco si occupa della ricerca e dello sviluppo. Si continua a parlare italiano e oggi si può parlare a ragione di una realtà leader nelle forniture di primo equipaggiamento quando si parla di pastiglie e di dischi freno. Pensate che KTM impiega Galfer per i dischi di tutte le moto da cross ed enduro, e anche le nuove 790 Adventure e Duke si sono affidate alla fabbrica italo-spagnola. Sono Galfer i dischi di Beta, TM, Sherco, Fantic Motor, di tutte le moto da trial e di moltissime mountain bike.
Nella sede produttiva sono impiegate tecnologie di ultima generazione, che vedono il laser largamente usato nel taglio dei metalli. A queste si affianca però l'altissimo controllo di qualità, gestito ancora dall'uomo. Pensate che ogni singolo disco realizzato viene pesato e sottoposto a rettifica per garantire le massime prestazioni e l'affidabilità necessarie su strada come in pista.
Con Ivo Martini abbiamo affrontato il tema dello stop alla produzione e della attesa ripartenza, che sta avvenendo anche in Spagna e che mostra segnali molto incoraggianti nel settore delle due ruote, a motore e a pedali. E un po' di ottimismo è proprio quello che ci vuole oggi.