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Siamo stati da Valli Moto in Brianza per vedere dal vivo, e mostrarvi, le bellissime moto del campione italiano Fabrizio Pirovano, scomparso nel 2016. Roberto Valli ci mostra le Yamaha F750 con cui il Piro si affacciò al Mondiale Superbike. E poi ancora le sue leggendarie OW-01 dei primi anni 90. Esposte anche due OW-02 (nota come R7): una di serie praticamente nuova e una da corsa, usata del Mondiale SBK del 99 da Gramigni.
Abbiamo ammirato anche la recente Yamaha R1 coi colori della moto di Fabrizio, che è stata messa all'asta e il ricavato andrà all'ospedale Niguarda, che aveva in cura il pilota lombardo.
La "Piro Replica", costruita da Yamaha Motor Europa partendo da una R1 2020, ha i famosi colori bianco e rosa della YZF750SP numero 5 che Fabrizio ha guidato fino alla vittoria nel 1993 a Estoril. La R1 Piro Replica è stata venduta all'asta online, e tutto il ricavato (27.000 euro) è stato devoluto all’ente benefico per per la ricerca sul cancro, Fondazione Oncologia Niguarda Onlus, che la famiglia Pirovano sostiene dalla scomparsa di Fabrizio.
Esposta al pubblico, a pochi metri dalle moto di Fabrizio, anche una vera MotoGP: la M1 di Valentino Rossi. In questo video vi mostriamo una carrellata sulle Yamaha youngtimer e d'epoca che potete vedere da Valli Moto. Moto uniche, oggi rarissime, come la V-Max 1200, la GTS 1000 col monobraccio anteriore o la Yamaha Turbo 4 cilindri degli anni 80.
Fabrizio Pirovano è stato tra i grandi della Superbike. Legatissimo alla Brianza, culla lombarda dei motori, è nato a Biassono nel 1960, a pochi chilometri dall'Autodromo di Monza. Ci ha lasciati nel 2016.
Di seguito riportiamo l'intervista di Nico Cereghini, che incontrò Fabrizio Pirovano a pochi mesi dalla sua scomparsa da Ciapa La Moto, in occasione di una festa che gli amici vollero dedicargli.
La moto preferita?
«La FZ col telaio di ferro dell’88, la prima, manubrio rialzato perché venivo dal cross e andavo meglio così. Secondo posto nel mondiale e vittoria a Le Mans in gara 1. Avevo provato anche il telaio d’alluminio per la SBK, ma non mi piaceva. Peccato che così restava lo spazio solo per i carburatori piccoli, e pagavamo qualcosa in potenza».
La vittoria preferita?
«Tutte quelle di Monza». E pensa alla doppietta ‘90 e ’92.
Il suo preparatore storico, Peppo Russo, ricorda l’esordio di Donington ‘88.
«Prima gara della storia SBK e quarto posto in gara 2 davanti a Joy Dunlop con la RC 30. Vinse Lucchinelli con la 851, e pensa che il sabato sera eravamo ancora lì a inventarci il link posteriore. Perché bisognava adattare il retrotreno al telaio di ferro, e le biellette le abbiamo costruite lì sul posto».
Che tempi! Giancarlo Falappa conferma che in pista erano spallate, ma poi si andava a bere una birra insieme. Cadalora e Gramigni sono andati un paio di mesi fa con Fabrizio al Ranch, invitati da Valentino.
«I medici –dice il Piro- non mi han lasciato correre, ma la prossima volta lo faccio. Troppo bello».
Gli altri due ci hanno preso gusto, al punto che Luca si è già fatto una Yamaha 450 da flat track e Alex conferma: «All’inizio ci davano trenta secondi al giro, logico, sono lì tutti i giorni. Ma adesso il gap è sceso a sei secondi».
Chiedo a Fabrizio: cosa pensi del finale di stagione 2015 in MotoGP?
«Fossi stato io – sbotta - Marquez lo avrei buttato direttamente nel fosso».
Vi racconto qualche flash della bella serata per dire una cosa sola. Questa genuina passione per la moto, qualche volta è capace di trasmettere pura felicità. Grazie Piro!
Nico Cereghini