SportTouring ST3

SportTouring ST3
23 settembre 2003
Per il 2004 la gamma ST si rinnova profondamente, concentrando l’offerta su tre modelli dalle caratteristiche tecniche e dalle prestazioni differenziate, con l’obiettivo di soddisfare le differenti esigenze di chi cerca una moto per il turismo veloce. Aggiornate nell’estetica, puntano su due motori che rappresentano il fiore all’occhiello della produzione Ducati: il 996 a quattro valvole per cilindro che ha regalato grandi soddisfazioni nelle competizioni, opportunamente adeguato alle diverse esigenze, e un inedito 992 con distribuzione a tre valvole per cilindro. Quella del MY 2004 è una famiglia ST profondamente rinnovata rispetto a quella del 2003. Non solo per gli aggiornamenti estetici che rendono ancora più efficace e accattivante la linea delle Sport Touring Ducati, ma soprattutto per una serie di aspetti che migliorano ulteriormente il comfort e la funzionalità. Come il cupolino ed il plexiglass con dimensioni che migliorano la protezione aerodinamica del pilota in velocità, senza per questo risultare ingombranti e penalizzare l’aspetto sportivo del veicolo, che non deve mai essere perso di vista sulle ST. Cambia l’ergonomia, ma si evolvono anche le prestazioni e la sicurezza, per consentire a chi sceglie una ST di allargare il campo d’azione, di raggiungere sempre più rapidamente e nel massimo relax la meta di un viaggio. Per questo motivo al collaudato motore 996, che equipaggia la versione ST4s, anche con impianto frenante dotato di dispositivo ABS, è stata affiancata l’inedita versione ST3. La sigla del tutto nuova nasconde la presenza di una nuova generazione di motori Ducati che va ad aggiungersi a quelle già apprezzate da migliaia di motociclisti in tutto il mondo. Con il MY 2004 nasce un 992 a doppia accensione, equipaggiato con una particolare distribuzione a tre valvole per cilindro. Tutte le nuove ST sono riconoscibili per la parte anteriore della carenatura profondamente ridisegnata, dal look attuale, dove trovano alloggiamento un cupolino più alto rispetto al passato e un nuovo faro a due parabole con superfici complesse. Questa soluzione permette al fascio luminoso delle Sport Touring Ducati di posizionarsi ai vertici della categoria. Inoltre la regolazione elettrica dell’altezza del faro, che avviene tramite un semplice comando sul cruscotto, consente di avere sempre l’orientamento ideale, indipendentemente dalle condizioni di carico. Oltre a cambiare il cupolino, cambia radicalmente anche al suo interno, dove si trova ora un cruscotto completamente elettronico, con una grafica moderna e in grado di fornire numerose informazioni sulle condizioni del motore e sul viaggio che si sta affrontando, agendo su due soli tasti. Allo stesso modo si evolve l’ergonomia, con semimanubri regolabili in altezza, che hanno un’escursione di 20 millimetri, sufficiente ad adattare la posizione in sella al gusto personale di ogni motociclista, e con leve di freno anteriore e frizione regolabili a loro volta su quattro posizioni. Sempre in tema di comfort e di ergonomia, è stata modificata anche la sella di tutte le ST, che ora ha una nuova imbottitura, conformazione e un differente materiale di rivestimento, che contribuiscono a rendere più accogliente la posizione nei lunghi viaggi, oltre a eliminare lo scivolamento in avanti del passeggero in fase di frenata. Un’importante innovazione che sottolinea la capacità delle ST di coniugare alcuni aspetti inconciliabili della guida turistica e sportiva si trova negli scarichi ad altezza variabile. In questo modo si ha la possibilità di montare una coppia di borse laterali scegliendo la posizione più vicina a terra, o di privilegiare al contrario la possibilità di incrementare gli angoli di inclinazione in curva, se si posizionano i terminali in alto. Chiudono la serie comune di equipaggiamenti delle ST3 e ST4s l’antifurto immobilizer di serie e la gestione del sistema elettronico via linea CAN, una soluzione sperimentata con successo da Ducati sulla serie 999, che utilizza una rete formata da due soli fili al posto della classica matassa, con una sostanziale riduzione del peso e una semplificazione dell’impianto. ST3 Lo stile Oltre a rispondere ai più attuali canoni estetici, le forme della ST3 sono studiate con attenzione, al fine di favorire la guida veloce, con una protezione adeguata per due persone, senza per questo avere ingombri eccessivi. Quello proposto dalla ST3 è un perfetto equilibrio fra agilità, essenzialità e capacità di offrire un riparo adeguato a chi guida e al passeggero nelle lunghe percorrenze a medie sostenute. Le colorazioni disponibili prevedono i classici colori Ducati, vale a dire rosso e giallo, con in più un grigio chiaro metallizzato. Il telaio Al pari di tutte le famiglie Ducati, anche la ST utilizza la soluzione a traliccio in tubi d’acciaio, nota per le qualità di rigidità e peso per i modelli dalle caratteristiche sportive. Queste qualità rimangono naturalmente valide anche per modelli con una vocazione più turistica, proprio grazie alla grande maneggevolezza che conferiscono alle ST. Allo stesso modo, la rigidità rimane uno dei punti di forza del telaio Ducati, anche in condizioni di viaggio a pieno carico, con passeggero e borse, a velocità sostenute. Per quanto riguarda le sospensioni, la ST3 utilizza una forcella Showa a steli rovesciati e un ammortizzatore posteriore Sachs. Entrambi sono regolabili, la prima nel precarico, il secondo anche in compressione ed estensione. Si tratta di un equipaggiamento base di alto valore, poiché permette di ottenere tutte le tarature necessarie per un impiego turistico veloce. Il motore Dopo Desmoquattro, Testastretta e Desmosedici, nomi che hanno riservato grandi soddisfazioni nel recente passato agli appassionati Ducati, c’è un nuovo progetto destinato a far parlare di sé. È lo schema Desmotre, che caratterizza il nuovo motore bicilindrico a L con tre valvole per cilindro e comando desmodromico della distribuzione, espressamente messo a punto per equipaggiare la versione di accesso alla gamma ST. Uno schema destinato a diventare un riferimento tecnologico, nella moderna produzione Ducati. La testata a tre valvole, riesce a coniugare una serie di pregi: manutenzione limitata ed economica, elevata potenza, coppia sostenuta fin dai bassi giri e omogeneità nella erogazione. A utilizzare la tecnologia Desmotre è il motore più nuovo della gamma, un 1000 che si inserisce fra il più evoluto e potente bicilindrico a quattro valvole raffreddata ad acqua (Desmoquattro) e il recente due valvole raffreddato ad aria (1000 DS Desmodue) nato un anno fa per equipaggiare la Multistrada. Un motore nato “pulito” pronto per recepire gli ancora più severi limiti antinquinamento che saranno in futuro introdotti dalla normativa Euro 3. La cilindrata del nuovo motore è di 992 cc (identica a quella del 1000 DS) e i due cilindri hanno la classica disposizione a L di 90°. Le valvole di aspirazione sono due, mentre quella di scarico è unica. Una scelta intermedia fra due soluzioni già ampiamente collaudate, che tuttavia riesce a garantire prestazioni più vicine a quelle dell’evoluto motore nato per le competizioni Superbike. Merito soprattutto delle due valvole di aspirazione, che assicurano grandi aree di passaggio per la miscela aria – benzina e condotti sostanzialmente rettilinei. Come sui motori della generazione Desmoquattro, anche il Desmotre montato sulla ST3 si presenta con raffreddamento delle teste e dei cilindri a liquido, per smaltire efficacemente il calore. Il blocco motore, invece, deriva direttamente da quello del 1000 DS Desmodue, chiaramente con il carter alternatore di sinistra che integra la pompa per la circolazione del liquido di raffreddamento. Una caratteristica comune a tutti i motori Ducati, compreso quello del potentissimo quattro cilindri impegnato nelle competizioni MotoGp, è il comando desmodromico della distribuzione. In questo caso l’albero a camme è unico, con sei lobi, tre per l’apertura e tre per la chiusura delle valvole di aspirazione e scarico. Rispetto alla soluzione bialbero, quella della nuova testa, permette di ridurre gli ingombri e i pesi. La volontà di realizzare un motore ecocompatibile, con una perfetta combustione, ha imposto l’utilizzo della doppia accensione, una caratteristica già introdotta sul 1000 DS Desmodue. Una soluzione in parte resa obbligatoria dall’impossibilità di posizionare una sola candela in posizione centrale, a causa della presenza dell’albero a camme, che tuttavia ha un pregio non indifferente. Le due candele innescano fronti di fiamma doppi e per questo motivo è possibile contenere il CO, gli HC incombusti e la temperatura. Vantaggi che diventano apprezzabili in particolare ai bassi regimi. Con 102 CV a 8.750 giri e 9,5 kgm a 7.250, coppia e potenza del Desmotre che equipaggia la ST3 sono molto prossime a quelle del Desmoquattro.
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  • Prezzo 11.200 €
  • Cilindrata 992 cc
  • Potenza 97 cv
  • Peso 224 kg
  • Sella 820 mm
  • Serbatoio 21 lt
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