Stop ai motori endotermici dal 2035. Ecco che cosa ne pensate voi lettori

Stop ai motori endotermici dal 2035. Ecco che cosa ne pensate voi lettori
La decisione del Parlamento Europeo di fermare la vendita di automobili alimentate a benzina, gasolio e GPL dal 2035 ha sollevato critiche da parte dell'industria e non solo. Vediamo come il passaggio “forzoso” all'elettrico è stato commentato dai lettori del sito e delle piattaforme social di Moto.it
10 giugno 2022

L'8 giugno scorso il Parlamento Europeo ha approvato lo stop alla vendita di automobili con motore endotermico, siano esse alimentate a benzina, gasolio o GPL, a partire dal 2035.

Vale a dire che da quella data sarà possibile acquistare solamente auto elettriche, oppure alimentate a idrogeno o da carburanti totalmente green.

Non si tratta di una sorpresa in quanto era proprio questo passo uno dei perni su cui si articola il piano Fit-for-55 della Commissione Europea. Ovvero il piano di riforme utili a ridurre del 55% le emissioni di CO2 (l'anidride carbonica che è stato provato ha effetto clima alterante) per poter poi arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050.

La decisione del Parlamento rappresenta una prima – anche se molto importante – fase e dovrà essere discussa da Consiglio e Commissione europee, con le tre parti riunite nel trovare un accordo finale sul provvedimento.

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Un provvedimento che ha visto nel voto numerose tensioni all'interno della stessa coalizione composta da Popolari, Socialisti e Liberali e che, una volta passato (con 339 voti a favore, 249 contrari e 24 astensioni), ha ricevuto molte critiche da parte di associazioni industriali del settore per le sue modalità a tempistiche.

E le moto?

Per ora non si parla di motocicli e ciclomotori, ma è inevitabile che questo deciso orientamento europeo avrà ricadute anche sulle due ruote. In che misura e quando è prematuro dirlo, ma è plausibile che diventi un passaggio inevitabile qualora si arrivasse all'approvazione definitiva del testo.

Su Moto.it e sui nostri canali social sono stati tantissimi i commenti dei motociclisti.

Quasi tutti molto critici, con toni più o meno arrabbiati/educati, ma spesso con osservazioni ben documentate, perché l'argomento è di quelli caldi e tocca la passione come il portafogli.

“Finché – sintetizza Fabio Coronella - non avrò la possibilità di viaggiare da Milano a Reggio Calabria con un auto elettrica, anche con poca autonomia, e riuscire a ricaricare in pochi minuti, rimarrà un imposizione assurda e insostenibile. Senza considerare la difficoltà per lo smaltimento delle batterie. E la corrente deve essere prodotta da fonti rinnovabili altrimenti è inutile”.

C'è chi, come “ghero1”, punta il dito sulle problematiche legate alla ricarica dei veicoli elettri osservando: “Con l'avvento delle auto elettriche serviranno miliardi di megawattora in più per sopperire al fabbisogno e, fino ad oggi, nessuno Stato ha ancora affermato come fare per produrre tutta l'energia in più che servirà. E poi a quali costi? Notizia di questi giorni è che un rivenditore di energia, per la ricariche rapita si fa pagare 0.79 euro al kWh: in pratica per fare 100 km servirebbero 15 euro....un affare”.

La moto elettrica vende ancora molto poco, discorso diverso per gli scooter adatti alla mobilità urbana, ma non manca l'interesse attorno a questa propulsione. Commenta “Garyfisher”: “A me una moto elettrica andrebbe bene comunque se costasse il giusto, pesasse il giusto e avesse una autonomia turistica... ma quando tutti attaccheranno alla presa di ricarica il loro mezzo elettrico, magari di notte, ho paura di quello che potrà succedere...”

Per “bikelink725” bisogna spingere sulla ricerca oltre l'elettrico: “L'elettrico è una follia. Spostiamo solo la fonte che produce inquinamento... centri commerciali, stadi, concerti, eventi dove le auto sono migliaia e dovranno ricaricare contemporaneamente. Senza contare la componente strategica di sicurezza: ti bloccano le centrali e sei a piedi. Iniziamo a consolidare il telelavoro.... primo risparmio reale (mezzi, carburante, strade, spese vive edifici e manutenzioni varie) invece di demonizzarlo come ha fatto qualche politico ottuso. Ricerca, ricerca ricerca... è l'unica strada. O tra 50 anni saremo sui cavalli”.

Proprio i carburanti alternativi potrebbero rappresentare un soluzione per “Original_cigi”, secondo il quale: “Onestamente non riesco a capire come sia possibile non aver mai preso in seria considerazione lo sviluppo dei carburanti alternativi. Considerando gli enormi e rapidissimi passi avanti che si sta facendo sull'elettrico (basta andare a vedere le proposte sia auto che moto di soli 10 anni fa e confrontarle con quelle di adesso), le varie tipologie di e-fuel sarebbero state di sicuro una alternativa più rapida, economica e semplice da attuare”.

E c'è chi, come “gs125”, che solleva la questione politico-ideologica scrivendo “Purtroppo queste decisioni vengono prese su base ideologica, con scarsa attinenza alla realtà scientifica. Decidere a tavolino di eliminare i motori endotermici per sostituirli con motori elettrici alimentati con energia rinnovabile che nessuno ha la minima idea di come generare nelle enormi quantità necessarie. Ho la sensazione che il tema dei motori sia usato come bandiera, con la precisa intenzione di distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica dai grandi problemi di fondo, vale a dire la generazione di energia e il riscaldamento, principali fonti di CO2 e particolato”.

La CO2 non ha barriere nei confini, osserva “nnavaho” commentando la decisione del parlamento: “Ok l' Europa diventa verde e il resto del mondo? L'Europa ha un atmosfera a porte chiusa in una bolla di vetro? Spiegatelo agli indiani o a i cinesi che hanno un parco circolante degli anni Cinquanta, spiegatelo ai treni a nafta o ai camion a benzina americani, a quando poi navi da migliaia di tonnellate elettriche? E gli aerei? Ma per favore...”.

Con una certa pragmaticità “riggi” guarda all'enormità del parco circolante, e conclude con una nota romantica che troverà molti d'accordo...: “Fermo restando che sono d'accordo sia giunto il momento di agire concretamente sull'ambiente, credo anch'io che i tempi prestabiliti per lo switch totale delle auto sia un po' ristretto. Ci sono ancora molte auto Euro 2 o 3 in giro per le strade, poiché molta gente non può permettersi di comprare auto più recenti, come faranno queste persone a passare a un acquisto di un auto di 40-50.000 euro nel giro di 8 anni? Forse (spero) in futuro le nuove elettriche costeranno meno di adesso, ma sicuramente non arriveranno a costare 5.000 euro come qualcuna delle auto usate che si trovano in giro e che ricoprono una grande fetta del mercato mondiale. Forse qualcuno crede che nel giro di 10-15 anni diventeremo tutti ricchi in un colpo solo! Riguardo le moto...be' spero che il motore a combustione rimanga per altri 50 anni, se così non fosse mi terrò un bicilindrico nascosto in garage e di tanto in tanto lo accenderò per ascoltare il suo suono, previa scorta di benzina...”.

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