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Non c'è unanimità al Parlamento Europeo sull'orientamento rispetto alla mobilità sostenibile e il divieto posto al 2035 ai motori a combustione interna è certamente un tema molto sensibile anche sulle due ruote.
L'ultima, esplicita, presa di posizione su questo argomento che impatta molto più di quanto non si possa pensare su tanti aspetti dell'economia e delle politiche industriali dei Paesi dell'Unione, è arrivata dal Partito Popolare Europeo che attraverso il suo position paper e nella conferenza stampa del suo deputato Jens Gieseke chiede in sostanza una revisione delle regole del Green Deal sul settore automotive e una decisa apertura verso carburanti alternativi oltre che una posticipazione dell'introduzione dei limiti di emissione e tolleranza verso le Case si dovessero trovare a sforare tali limiti.
Il PPE conferma il suo impegno per il 2050 in tema di neutralità climatica ma - spinto anche da una crisi del mercato dell'auto cui chiede una risposta politica - chiede di includere i bio-carburanti nella transizione per mettere compiutamente in atto il principio di "neutralità tecnologica", che prevede di tenere in considerazione più fonti di energia e più tecnologie per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Il Partito Popolare Europe è la famiglia politica più rappresentata all'interno del Parlamento Europeo con 188 seggi sui 720 complessivi e, per inciso, ne fa parte anche Ursula von der Leyen, a capo della Commissione cui il documento presentato dal PPE è indirizzato.
Tra le proposte avanzate si trova quindi di rivedere il divieto di vendita di veicoli ICE dal 2035, la necessità di anticipare al 2025 (al posto del 2026) la revisione sui divieti del 2035 e di gestire in modo più sostenibile le multe che potrebbero arrivare dal 2025 alla Case automobilistiche non in regola con i limiti di emissioni che, secondo il presidente di ACEA Luca de Meo, potrebbero arrivare fino a 15 miliardi di euro. Tutto per "permettere all'industria (automobilistica ndr) di sopravvivere" in un momento di oggettiva difficoltà sul fronte delle immatricolazioni. Nel position paper non si parla esplicitamente di moto, anzi il focus è decisamente incentrato sul mercato automobilistico, tuttavia è piuttosto credibile l'ipotesi che le eventuali regole sulle emissioni e il divieto del 2035 sulla vendita di veicoli ICE possano in qualche modo reverberarsi sul mondo delle moto sul quale la ricerca sui carburanti alternativi come idrogeno o e-fuel è in piena attività da parte di alcuni costruttori.