Storie di concessionari, la tradizione della famiglia Tottene

Storie di concessionari, la tradizione della famiglia Tottene
Tutto ebbe inizio in una piccola officina di biciclette nei pressi di Ca’ Molin, vicino all’attuale centro studi di Bassano. Era il 1932, iniziava la storia della famiglia Tottene indissolubilmente legata a quella delle due ruote
11 luglio 2012


Nel primo dopoguerra, Silvio Tottene eseguiva soprattutto riparazioni, il modo migliore per impratichirsi acquisendo in breve tempo molte conoscenze tecniche. Infatti le commesse cominciarono ad affluire copiose, nonostante l’evidente mancanza di spazio. Per ovviare al problema e servire a dovere la clientela, Sivio si trasferì dapprima in via Ca’ Rezzonico e poi in via Beata Giovanna 29, nel cuore storico di Bassano. Era il 1932 e, senza saperlo, l’appassionato meccanico di Cartigliano dava ufficialmente il via -giusto ottant’anni fa- a una esemplare storia d’impresa.

Nuova sede più servizi


Dinamico e vulcanico, nella nuova officina poté ampliare in breve tempo l’offerta di servizi e sviluppare la sua vocazione commerciale: l’officina Tottene garantiva infatti “pronta assistenza a qualsiasi ora” nella riparazione di bici e motociclette, quest’ultime affiancate qualche anno dopo alle prime. Una specialità della ditta, oltre alla vendita dei veicoli e dei relativi accessori, era rappresentata dal noleggio, richiestissimo, che comportava la stabile disponibilità di un’ottantina di biciclette. Fiore dell’occhiello l’autonoleggio, con o senza autista, di una fiammante Fiat Balilla: un servizio prestigioso in seguito esteso ad altre vetture quali la Fiat 1100 B e, per i meno esigenti, la più discreta “Topolino”.


Lo sport, le competizioni


Sempre molto indaffarato nell’attività, Silvio Tottene trovava tuttavia anche il tempo per dedicarsi ad altre passioni. Le corse in moto nei circuiti cittadini erano una di queste: dopo avere insegnato ai bassanesi come destreggiarsi alla guida di roboanti Gilera ed eleganti Ducati (le poche moto in circolazione erano le sue!), Silvio si scatenava infatti in sella a una “Otto bulloni” oppure a una “Saturno Sport”, bolidi equipaggiati con propulsori da 500 centimetri cubi che pilotava con navigata esperienza. Sportivo purosangue e coerente con le proprie scelte professionali, fu pure un amante del ciclismo, che praticò con buoni risultati sia nel cross che su strada.

Non a caso, con tanto di marchio regolarmente depositato, costituì la Cicli Tottene divenendo un apprezzato costruttore. Le sue biciclette, realizzate a partire dalla metà degli anni Trenta e fino al 1970, erano particolarmente note per la qualità dei telai e, più in generale, per la cura con la quale venivano create. Una produzione di nicchia, estremamente quotata, che si contraddistingueva anche per il colore istituzionale: un verde metallizzato, noto nell’ambiente come “verde Tottene”. Il naturale sbocco agonistico di questa piccola e grintosa realtà, divenuta nel tempo una scuola dalla quale uscirono altri costruttori, fu la squadra corse, destinata a competere con esiti più che apprezzabili a livello regionale e nazionale: tra i suoi ultimi testimonial, sulla metà degli anni Sessanta, il campione ciclocrossista Domenico Grego. Una vita intensa e ricca di successi, quella di Silvio Tottene.

 


Gli anni della crisi

Quell’anno Silvio dovette affrontare una crisi grave e imprevista. Allo scopo di ridurre le uscite fu costretto a rinunciare, per qualche tempo, a una parte della famiglia. Verso il finire degli anni Cinquanta l’economia bassanese riprese a tirare e i tre ragazzi Tottene poterono finalmente tornare in patria (reduci da un’esperienza importante e in grado di parlare correntemente il tedesco). Era inoltre giunto il momento di sostenere Silvio, quasi cinquantenne, nella conduzione dell’azienda.


Arriva il Motocross


Attorno al 1965, dopo qualche anno di affiancamento, fu Franco a prenderne le redini
, coadiuvato dal fratello Gino: dal padre aveva ereditato l’amore per lo sport e la passione per le due ruote. Ma era più portato sul piano commerciale e, soprattutto, disponeva di un fiuto particolare: la capacità di interpretare i cambiamenti. «Socio del Moto Club Bassano e fondatore del Team Tottene -spiega Franco-
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avevo infatti intuito l’imminenza di un avvento importante: l’era del motocross, specialità che avevo iniziato a praticare con entusiasmo io stesso. Conobbi l’ing. Giuseppe Bianchi, titolare della Fiorentina Beta, blasonata ditta costruttrice e indiscussa leader di mercato: mi parlò, vide il lavoro svolto in officina, valutò la bontà dei marchi che già commercializzavo con discreto successo (Ancillotti, Simonini, DKW, ecc.), apprezzò la passione con la quale seguivo i ragazzi impegnati nelle competizioni e... mi diede fiducia. Così, passo dopo passo, mi ritrovai alla fine degli anni Sessanta con l’esclusiva per l’intero territorio triveneto».

Nel 1971 Franco Tottene rinunciò alla presidenza del Moto Club Bassano, che a suo avviso era eccessivamente orientato a favorire gli impegni agonistici su strada, non assegnando al cross quel giusto peso che ormai tale specialità aveva assunto. Una decisione sofferta e ponderata, che lo portò in breve tempo a costituire un proprio sodalizio, il Moto Club Tottene Bassano, realtà subito vincente e competitiva. La prima conferma venne dai ragazzi del Team Tottene che, abbandonando la società giallorossa, lo seguirono in massa. Poi, a ruota (è il caso di dirlo), giunsero le grandi affermazioni sportive. Nel cross, come nella regolarità e nel trial fino alla conquista, con il pilota statunitense Trampas Parker, di tre titoli italiani (125, 250 e 500) e del mondiale nel 1991. Daniele e Remo. Sulla cresta dell’Honda «Come nostro padre -interviene Daniele Tottene (classe 1967), figlio di Franco anche io e mio fratello Remo (del 1977) siamo nati in bottega. A quattro anni scorazzavo per l’officina di via Beata Giovanna alla guida di una piccola moto elettrica. In seguito, ai tempi della scuola, non vedevo l’ora (dopo avere terminato i compiti per casa) di fiondarmi nella ditta di papà e seguire il lavoro dei meccanici, ammirare i fiammanti pezzi esposti e scambiare qualche parola con gli appassionati. Verso la metà degli anni Settanta nella nostra officina accorrevano infatti a decine gli aficionados del motocross.


L'incontro con Honda


Verso la metà degli anni Ottanta a Daniele Tottene venne offerta la possibilità di misurarsi con se stesso nella conduzione della ditta.
Nel fatidico 1986, i Tottene trasferirono l’attività in una nuovasede più ampia. Proprio in quell’anno, è avvenuta una svolta decisiva, destinata a imprimere un cambiamento

Se nel nostro club cominciarono a fare capolino le prime moto dagli occhi a mandorla si deve a un vecchio tagliaerba prodotto dalla casa alata

radicale: la rappresentanza della Honda. Per i particolari presupposti che lo determinarono, l’approdo dei Tottene alle giapponesi merita di essere ricordato. «Se nel nostro club cominciarono a fare capolino le prime moto dagli occhi a mandorla -chiarisce Daniele- questo si deve proprio a un vecchio tagliaerba prodotto dalla casa alata: dopo dieci anni di indefesso servizio, funzionava ancora a meraviglia. Era robusto e affidabile, nonostante il duro lavoro svolto non si era mai rotto ed era anche facile da manutenere. Decidemmo così di verificare sul campo se anche le motociclette giapponesi godessero delle stesse prerogative. Sperimentammo quindi Yamaha, Suzuki, Kawasaki e, soprattutto, Honda. Furono in particolare quest’ultime a stupirci: preparandone i motori in officina, non potemmo non ammirarne la superiore meccanica e affidabilità, dovuta a un’eccellente concezione costruttiva e all’impiego di materiali di primissima qualità».

Un matrimonio azzeccato, quello fra i Tottene e la Honda: innamorati del proprio lavoro in pochi anni i fratelli bassanesi sono stati infatti in grado di sviluppare enormemente l’attività divenendo esclusivisti per la provincia di Vicenza. I tempi stavano inoltre cambiando e il mercato spostava il fulcro della produzione motoristica internazionale dal cross all’enduro, specialità le cui gare venivano tarate sulla base di medie velocistiche e tempi d’impiego prefissati. «Piano piano -riprendono a una voce i fratelli Tottene- si è passati dal cross (con i cattivissimi motori a due tempi) all’enduro (con i più rassicuranti quattro tempi). Con la stessa gradualità siamo poi giunti all’era delle maxistradali, attuali regine del granturismo.

Grazie alla Honda, che ha sempre investito molto nella formazione, abbiamo potuto crescere sotto tutti i punti

Daniele Tottene con il presidente Honda Europa Takayuki Arima e il presidente Honda Italia Yasuhiro Oyama
Daniele Tottene con il presidente Honda Europa Takayuki Arima e il presidente Honda Italia Yasuhiro Oyama

di vista. E’ doveroso ricordare che da trent’anni il nostro personale frequenta regolarmente i corsi di aggiornamento professionale. E noi stessi riponiamo il massimo valore nell’organizzazione -accurata, attenta e rigorosa- di un buon servizio al cliente”. Una filosofia precisa, accompagnata da un impegno lavorativo senza tregua, che si è concretizzata nella costruzione di un’ulteriore sede, sempre ai Tre Ponti, dirimpetto a quella realizzata da Franco solo quattordici anni prima: un grande spazio di oltre quattromila metri quadrati nel quale si trovano l’officina, varie sale espositive, i reparti dedicati all’abbigliamento, agli accessori e al tuning (il settore del magazzino destinato al servizio personalizzato), nonché l’area quick service (organizzata per un’assistenza velocissima su corsia preferenziale). I clienti in attesa, che provengono numerosi anche da altre regioni, possono beneficiare di un mezzo di cortesia (magari per fare un po’ di shopping a Bassano), regalarsi qualche momento di relax su apposite poltrone massaggianti oppure cimentarsi sui simulatori di guida (utilissimi soprattutto per chi è ancora praticante).

Tottene, passione ed eccellenza

La Honda ha assegnato ai Tottene il primo premio nel Veneto per il “servizio eccellente”. Risultati ottenuti anche grazie all’impegno di validi collaboratori, tra i quali va ricordato Beppe During, “mago” dei motori. Riconoscimenti ai quali se ne sono via via affiancati altri, sempre più prestigiosi: basta un’occhiata al sito web (dal quale emerge anche l’orgoglio della bassanesità) per rendersene conto: tra tutti spicca comunque la consacrazione dei Tottene, da parte della casa alata, quali migliori concessionari Honda d’Italia. Da qualche tempo, inoltre, Daniele e Remo Tottene stanno coltivando un progetto davvero molto all’avanguardia sotto il profilo dell’educazione stradale e della sicurezza, cioè la realizzazione di un minicircuito didattico destinato in particolare ai motociclisti in erba: un’intuizione della moglie di Daniele, Nadia, molto sensibile alle problematiche dei giovani in relazione all’approccio con la strada. “L’idea -conclude Daniele- è quella di collocarlo tra le nostre due sedi, subito a nord della strada. Disponiamo infatti di un ampio spazio verde, ideale per la costruzione di una piccola pista e di un basso fabbricato, nel quale porre i box e le aule per la parte teorica. Lungo il circuito si potrebbero disporre diversepanchine per i genitori. Si tratterebbe, dunque, di un servizio destinato soprattutto ai quattordicenni, concepito con lo scopo di agevolare in sicurezza il loro ingresso nell’universo stradale. Abbiamo pensato di chiamarlo Circuito del Vallo Visconteo, per richiamare alla memoria l’opera ciclopica di Giangaleazzo Visconti (eseguita nel 1402), le cui tracce sono in parte visibili pure nella nostra proprietà».

Motosalone Tottene
Via Tre Ponti, 7 - Bassano del Grappa
Tel 0424 502010
[email protected] - www.tottene.it
 
Di: Andrea Minchio
Da: Lo sport nel Bassanese, Editrice Artistica Bassano, 06-2012

 

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