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Studenti in Carena: il convegno dell'Università degli Studi di Messina – di cui vi avevamo parlato qui - si è concluso e ha visto la partecipazione di personaggi autorevoli (da Mario Isola di Pirelli a Giovanni Crupi di Ducati, soltanto per citarne due) e ovviamente la nutrita presenza di studenti di Ingegneria dell'Università di Messina. Noi abbiamo scelto di seguirlo, per il secondo anno consecutivo, anche perché fortemente incuriositi dal legame tra questo convegno e il progetto “Stretto in Carena” con il team di studenti che realizzano la moto che parteciperà per la seconda volta al Trofeo MotoStudent, guidati dal Prof. Giacomo Risitano di Progettazione Meccanica presso il Dipartimento di Ingegneria di Messina.
Lo incontro vicino alla “sua” moto in piena evoluzione e per questo più somigliante a un laboratorio che a un mezzo da competizione:
“A ottobre 2023 andiamo a gareggiare ad Aragon con la nostra motocicletta, andiamo a difendere la nostra quinta posizione puntando al podio. Ci siamo strutturati per risolvere i problemi della vecchia versione insieme con il nostro pilota-collaudatore Ludovico Papale: la nuova versione ha sempre un motore KTM 250 ma è totalmente diverso dalla versione dell'anno scorso che era una versione stradale, mentre quello di quest'anno è una versione da cross, che è più potente e anche più leggero, ma è prototipo”. Il mezzo è in continua evoluzione: “Siamo intervenuti a livello di ciclistica: avevamo un passo molto lungo e ce ne siamo accorti nella prova di slalom, questa è la prima cosa su cui siamo intervenuti in progettazione; a livello di aerodinamica siamo abbastanza confidenti, abbiamo anche vinto il premio per l'accelerazione, ma proveremo a ritornare certamente in galleria del vento a Perugia. Quello che stiamo curando con attenzione è il telaio, dobbiamo alleggerirlo e guadagnare 10 kg rispetto alla vecchia moto, ma quello che farà sicuramente la differenza è la nostra dashboard interamente fatta in casa, una vera e propria centralina di controllo e di registrazione dei dati. Questo ci serve molto in ottica di sviluppo industriale, grazie al nostro ottimo team di elettronica”.
Gli chiedo quale sia la relazione con la progettazione di una moto per il MotoStudent con l'attività di studio: “Questo tipo di attività (per gli studenti di ingegneria e non solo, n.d.r.) non sono complementari, ma supplementari: bisogna imparare la parte teorica, ma è chiaro che questo progetto ti fa scontrare con tutta una serie di ostacoli che comunque incontreresti nel mondo del lavoro: un progetto di questo genere ti aiuta sulle “soft skill”, ma c'è anche una parte tecnica/pratica, quello di cui parlavano alcuni ospiti del nostro convegno”, fino ad arrivare a essere un viatico per la professione: “per i nostri studenti finora è stato un ottimo trampolino di lancio: quasi tutti quelli che sono passati da Stretto in Carena dopo la laurea sono andati in aziende dell'automotive o del motorsport o addirittura alcuni vi hanno fatto la tesi e lo stage”.
Ovviamente, tutti in aziende lontane dalla Sicilia: “I nostri studenti vanno via subito o addirittura i giovani studiano fuori, il problema più grande non è che vadano via ma l'incapacità di tornare che impoverisce la città (Messina, n.d.r.). Il mio personale interesse è quello di creare un Hub di innovazione insieme all’aiuto di alcuni amici. Lo scopo è quello di attirare aziende dall'esterno per l’apertura di sedi locali in ricerca e sviluppo, sfruttando anche gli incentivi della Regione Sicilia già esistenti, e permettere a quegli studenti che sono andati via da 10 anni di tornare e ripopolare la città”. E in questo si vede anche una delle importanti funzioni di convegni e seminari: “Un convegno come Studenti in Carena ci consente, tra le tante cose, anche di attivare quel networking che ci permetterà di portare qui quelle realtà che prima non era immaginabile avere. Questa la ritengo la vera Terza Missione dell’università moderna di cui tanto si parla”.