Studio ISS: Usando il paraschiena si eviterebbe il 60% delle lesioni gravi

Studio ISS: Usando il paraschiena si eviterebbe il 60% delle lesioni gravi
E' quanto emerso da uno studio triennale dell'Istituto Superiore di Sanità che ha riguardato 2.910 utenti moto e scooter coinvolti in incidenti. Solo un mese fa era stata però bocciata la possibilità di detrazione per l'abbigliamento tecnico, paraschiena e air-bag compresi, perché troppo oneroso
14 novembre 2014

Notizia buona: l'uso del paraschiena fra chi usa moto e scooter è aumentato del 7,6% negli ultimi tre anni. Notizia meno buona: questo incremento è ancora troppo basso e l'aumento è lento nonostante articoli e campagne di sensibilizzazione. I dati dello studio condotto dell'Istituto Superiore di Sanità hanno dimostrato per la prima volta l'efficacia reale di questo presidio di sicurezza che sin usa in pista da alcune decenni ma che su strada sta prendendo piede scontrandosi con falsi miti e ingiustificate resistenze.

La considerazione che è seguita a questo studio, rilanciato dall'Ansa, è stata che se tutti i motociclisti – e soprattutto gli scooteristi, ci viene da aggiungere, visto che sono in numero superiore e che guidano in città dove gli ostacoli fissi e le possibilità di impatto sono statisticamente superiori -, se appunto tutti gli utenti di due ruote, indossassero il paraschiena si otterrebbe una riduzione di circa il 60% delle lesioni gravi alla colonna vertebrale, e quindi anche una diminuzione degli invalidi gravi, con ciò che ne consegue a livello personale e familiare per i colpiti, e di costo sociale per l'intera comunità.

 

Il test di un air-bag
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Questa ricerca è stata pubblicata sull'International Journal of Epidemiology e lo studio è stato condotto nell'ambito del progetto Step - Studio efficacia paraschiena - dal servizio Polizia Stradale del dipartimento della Pubblica Sicurezza e il reparto Ambiente e Traumi dell'Istituto Superiore di Sanità.
I dati raccolti dal dicembre 2011 riguardano un campione di 2.650 incidenti, di cui 2.080 a danno di motociclisti e 570 di chi era alla guida di ciclomotori e 2.910 infortunati tra conducenti e passeggeri. Due i tipi di protezione identificati: dispositivi a bassa efficacia, come indumenti con rinforzi protettivi, e dispositivi ad alta efficacia, come paraschiena a guscio rigido e giubbotto con airbag. Si è così visto che su 2.910 infortunati, 138 hanno riportato lesioni alla colonna, ovvero il 4,7%. Nel 28% dei casi il conducente ha riportato conseguenze serie che hanno portato al ricovero in ospedale o alla morte. Negli incidenti più gravi, la percentuale di lesioni alla colonna è stata più bassa in chi usava un dispositivo di protezione per la schiena ad elevata efficacia: il 13,8% contro 18,1%.
L'uso di paraschiena e giubbotti con airbag è cresciuto nel tempo, passando dal 10,3% nel 2011 al 17,9% nel 2014.

Globalmente il paraschiena è usato molto di più dai motociclisti - 17,2%-  rispetto ai ciclomotoristi che sono appena l'1,6% e che usano di meno anche il casco (!) rispetto ai motociclisti (94,2% contro 98,4%). Il profilo di chi usa il paraschiena è quello di un maschio di 40 anni, che predilige l'uso di moto specie di alta cilindrata viaggiando spesso su strade extraurbane.

 

Detrazioni respinte: occasione persa

Un secondo aspetto non marginale nell'aiuto alla diffusione di paraschiena, abbigliamento tecnico e air-bag sarebbe l'opportunità di beneficiare di incentivi fiscali. Una possibilità di detrazione, valutata nel 20%, e stata ipotizzata perché l'uso dell'abbigliamento tecnico (dal costoso Air-bag ai semplici guanti) è ancora poco diffuso in una larga fascia di utenti. Basta dare un'occhiata ai tanti scooteristi in città, non soltanto in estate, per rendersene conto. Tuttavia queste possibili detrazioni sono state valutate troppo onerose, visto che questa attenzione alla sicurezza costerebbe allo Stato un mancato gettito previsto in 89 milioni di euro per il 2016 e di 50,9 milioni di euro per il 2017. E' quanto si legge nella risposta all'interrogazione del deputato PD Marco Causi data dal viceministro all'Economia Luigi Casero in commissione Finanze della camera e che potete leggere qui. Come anticipato, questa stima è stata fatta per i dispositivi non obbligatori (sarebbe pertanto escluso il casco) con possibilità di detrazione del 20%. Anche questa non è una buona notizia

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