Sul camion del team Pedercini gli aiuti all’Ucraina

Sul camion del team Pedercini gli aiuti all’Ucraina
Il tir del Team Pedercini è stato utilizzato per trasportare il materiale raccolto a favore della popolazione ucraina. Il racconto di Lucio Pedercini, che lo ha caricato e guidato sino al centro di raccolta
14 marzo 2022

Il Team Pedercini è il più longevo nel paddock della Superbike e si è sempre distinto non solo per i risultati sportivi, ma anche per la propria correttezza ed umanità. La squadra fondata dal padre Donato per permettere al figlio Lucio di correre, è ora gestita proprio dall’ex pilota MotoGP e SBK, ed è da sempre parte integrante dei mondiali delle derivate dalla serie.

Le doti umane dei Pedercini, ma anche di tutti i componenti del team, sono ancora una volta emerse pochi giorni fa, quando Lucio ha messo a disposizione il tir della squadra per trasportare al centro di raccolta di Brescia, il materiale raccolto dal Comune di Volta Mantovana a favore della popolazione dell’Ucraina, messa in grande difficoltà dalla guerra in corso. I furgoni carichi di quanto raccolto sono arrivati presso la sede del team e caricati sul camion dove solitamente trovano posto le Kawasaki Ninja ZX-10RR di Loris Cresson, oltre al materiale per il box ed i ricambi. Dopo aver aiutato a caricare il camion, Lucio si è messo al volante e lo ha guidato sino a Brescia.

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Ecco il suo racconto: “Il Comune di Volta Mantovana ha organizzato una raccolta a favore della popolazione dell’Ucraina. Come sempre la mia gente è molto sensibile alle richieste di aiuto e a questo tipo di iniziative e alla fine è stato raccolto così tanto materiale che per spostarlo tutto ci sarebbero voluti una decina di furgoni. Il centro di raccolta era a Brescia e quando ho saputo della difficoltà del nostro Comune a trasportare nel capoluogo lombardo quanto era stato raccolto, ho messo subito a disposizione il mio camion. L’abbiamo caricato quasi completamente e l’ho guidato sino al centro di raccolta. Non mi sembra di aver fatto nulla di speciale, e mi sembra il minimo se pensiamo alle sofferenze che quel popolo sta attraversando. Non ho mai vissuto una guerra in prima persona, ma ho tre figli e immagino cosa stiano passando i padri e le madri ucraine. Spero che il materiale che è stato raccolto gli arrivi in fretta, e possa aiutarli in questo momento così difficile e spero soprattutto che la guerra finisca al più presto”.