SuperBike 749 R e 999 R
23 settembre 2003
749R
Lo stile
Le forme sono quelle note e sviluppate nella galleria del vento che hanno decretato il successo della 999, nella versione rigorosamente monoposto, con le parti di carrozzeria in fibra di carbonio. Sulla 749R non mancano gli eleganti specchi retrovisori con indicatori di direzione integrati, che allo stile uniscono la praticità di rendere agevole e veloce lo smontaggio delle parti superflue e vietate per l’utilizzo della moto in competizione. Ogni 749R È “firmata” con una targa in argento numerata sulla testa dello sterzo, che aggiunge un ulteriore tocco di esclusività a una delle moto più originali dell’attuale panorama motociclistico mondiale.
Il telaio
Ogni dettaglio ciclistico della 749R È progettato per garantire il massimo rigore in pista, partendo dal telaio a traliccio, con possibilità di modificare l’inclinazione del cannotto di sterzo e accoppiato a un nuovissimo forcellone scatolato in lega di alluminio, replica di quello che È stato utilizzato nel corso della stagione 2003 dalle 999 Factory. Oltre all’aspetto racing senza compromessi, questo forcellone ha il pregio di assicurare un rapporto fra peso e rigidità sensibilmente superiore a quello garantito dagli allestimenti standard.
Questo elemento È accompagnato (come gli altri elementi della gamma Superbike), da un sistema di regolazione della catena con cursori e non con eccentrici. In questo modo gli interventi per modificare la tensione della trasmissione finale non influenzano in alcun modo il set-up delle sospensioni, poichÈ non si modifica l’altezza della parte posteriore della moto. Inedito È anche il cinematismo della sospensione, con progressione FLAT, del tutto simile a quella delle Ducati Factory, capace di assicurare la necessaria rigidità, a tutto vantaggio della precisione nella guida sportiva. Una rigidità ottenuta anche con una molla diversa e una corsa ridotta (da 71 a 56 millimetri) dell’ammortizzatore Ohlins, chiaramente regolabile in precarico, compressione ed estensione. La versione R mantiene le esclusive soluzioni che permettono di intervenire sull’ergonomia, modificando l’assetto in sella, tramite lo spostamento longitudinale fino a 20 millimetri del gruppo sella-serbatoio e la posizione delle pedane. In questo caso la scelta È limitata a due posizioni, rispetto alle cinque offerte dalle altre 749, a causa del regolamento del campionato mondiale Supersport, che vieta l’asportazione di parti fisse dal telaio di serie. Pertanto le dimensioni delle piastre di attacco delle pedane sono state ridotte, al fine di rendere possibile il passaggio dei collettori di scarico dal diametro maggiorato rispetto a quelli delle versioni stradali. Anche la sospensione anteriore È di altissima qualità, con forcella a steli rovesciati Ohlins, con canne da 43 millimetri di diametro, trattate al nitruro di titanio per conferire la migliore scorrevolezza. Oltre a essere completamente regolabile, la forcella ha un piede speciale, per consentire l’attacco radiale delle pinze freno. Pinze che sono a quattro pistoncini e quattro pastiglie, tipo triple bridge, e sono accoppiate a dischi da 4,5 millimetri di spessore montati in posizione allargata, al fine di assicurare un adeguato raffreddamento. Tutti i componenti sono quindi derivati direttamente dalle competizioni, compresi i cerchi ruota, che sono i noti Brembo/Marchesini in lega di alluminio, forgiati e lavorati. La particolare lavorazione permette di risparmiare 3,2 chili rispetto a una coppia di cerchi per 749 e 749S, con una rigidità che resta inalterata, grazie alle cinque razze a “Y”, con 10 punti di ancoraggio alla parte interna del cerchio, rispetto ai cinque delle razze convenzionali.
Il motore
La base di partenza È la medesima delle altre 749, ma il bicilindrico della serie Testastretta È stato ulteriormente sviluppato per favorire l’impiego in gara della 749R. I 116 CV a 10.500 giri, e gli 8,16 kgm a 8.500 giri sono il risultato di una lunga serie di interventi, che partono dalla riduzione della corsa e dall’incremento dell’alesaggio, in modo da garantire al motore la possibilità di girare a regimi di rotazione più elevati rispetto alle 749 e 749S. I valori di potenza sono incrementabili con un Kit Racing (non a corredo) in grado di portare la potenza massima a valori di assoluto riferimento nel campo delle competizioni motociclistiche. Specificatamente orientata all’utilizzo racing È anche la nuova frizione antisaltellamento, che consente di evitare
il bloccaggio della ruota posteriore nelle staccate violente tipiche della guida in pista. Importanti aggiornamenti hanno interessato poi la distribuzione, con camme specifiche dal profilo racing, oltre a valvole e guide valvole in titanio. Ma l’uso di materiali pregiati per la realizzazione del bicilindrico Testastretta in versione R non si limita alla distribuzione. In titanio sono anche le bielle, mentre i coperchi delle teste sono in magnesio e le cartelle copricinghia sono in fibra di carbonio, e dotate di ventilazione forzata, per favorire il raffreddamento. Completano l’allestimento speciale l’albero motore superleggero e i pistoni in lega di alluminio ad alta resistenza. Pur dotato di prestazioni di assoluta eccellenza, il motore della 749R rimane fedele alla scelta Ducati di proporre solo modelli rispettosi dell’ambiente. Così anche questa bicilindrica È dotata di un impianto di scarico catalizzato, conforme alla normativa Euro 2.
999R
Lo stile
Il design della 999 non cambia, ma tutte le parti di carrozzeria sono in questo caso realizzate in fibra di carbonio, compresa la paratia per lo smaltimento del calore, che sulla precedente edizione
della serie R era in lega d’alluminio. Una scelta giustificata da un’accurata ricerca del contenimento dei pesi, che ha portato ad adottare anche numerosi dettagli meccanici in magnesio, fra i quali
È compreso il supporto del gruppo ottico anteriore. A completare lo stile esclusivo della 999 R c’È poi una targhetta numerata, applicata sulla piastra della forcella, per un ulteriore tocco di esclusività.
Il telaio
Come tutte le 999, anche la R garantisce la possibilità di adattare l’ergonomia alle singole esigenze. Rispetto alle cinque posizioni offerte dalle altre Superbike Ducati, la R ne consente solo due. Una scelta imposta dal regolamento del campionato mondiale Superbike, che impedisce l’asportazione di parti fisse del telaio di serie nella realizzazione della moto da gara. E visto che i collettori
di scarico nella versione da competizione hanno un diametro notevolmente superiore, la dimensione delle piastra di attacco delle pedane È stata ridotta per renderne possibile il passaggio. Moto pronta per scendere in pista e regalare grandi soddisfazioni, la 999R È equipaggiata con il meglio della produzione, in termini di efficacia e di peso. I cerchi ruota Brembo/Marchesini in lega di alluminio sono forgiati e lavorati, con un metodo utilizzato per la produzione di cerchi da competizione, per un migliore rapporto fra resistenza e peso.
Una coppia della 999R 2004 pesa 3,2 chili meno rispetto a quelle che equipaggiano le 999 e 999S, con un ulteriore risparmio di un chilo nei confronti della precedente edizione della serie R.
In questo modo si È ottenuto un sensibile abbattimento delle masse non sospese e del momento di inerzia, a tutto vantaggio della maneggevolezza. Mantenendo inalterate le qualità di resistenza assicurate dalle cinque razze a “Y”, che raddoppiano i punti di ancoraggio alla parte interna del cerchio, rispetto alle razze convenzionali. Come le ruote, anche freni e sospensioni rappresentano il top della produzione dedicata all’impiego in gara. L’impianto frenante È composto da dischi montati in posizione allargata per un migliore raffreddamento, con pinze freno ad attacco radiale, con quattro pistoncini e quattro pastiglie e pompe freno radiali dotate di serbatoio integrato. Monoammortizzatore e forcella sono Ohlins, regolabili in precarico, estensione e compressione. Gli steli da 43 millimetri di diametro della forcella hanno subito un trattamento al nitruro di titanio per rendere perfetto lo scorrimento e il piede della sospensione anteriore È di tipo speciale, per favorire l’ancoraggio radiale della pinza.
La Ohlins fornisce anche l’ammortizzatore di sterzo, dotato di un eccentrico che ha lo scopo di permettere una rotazione di 180 gradi dello stelo e adattarsi in questo modo al cannotto di sterzo regolabile su due inclinazioni: 23,5 e 24,4 gradi.
Il motore
Il motore della serie Testastretta inserito nel telaio della 999R È espressamente progettato per l’uso in circuito. Su una moto come questa si può rinunciare ai compromessi per la guida su strada,
in pista È importante disporre di eccezionali doti di allungo e il bicilindrico a L È stato sviluppato con questo obiettivo. Il suo alesaggio È stato portato dai 100 millimetri originali a 104 e la corsa È stata portata da 63,5 a 58. Contemporaneamente anche il rapporto di compressione È stato incrementato, passando da 11,4:1 delle 999 e 999S a quota 12,3:1. Il risultato di questi interventi
È evidente, poichÈ la potenza massima della 999R raggiunge i 139 CV a 10.000 giri e anche la coppia ne trae beneficio, dato che raggiunge gli 11 kgm, senza modificare il regime al quale questo valore È fornito, che rimane a 8.000 giri, esattamente come sulle 999 e 999S. Questi risultati sono stati ottenuti mantenendo un impianto di scarico catalizzato e omologato secondo la normativa Euro2. La 999R È consegnata al cliente completa di un kit riservato all’uso in circuito.
La dotazione per l’edizione 2004 comprende uno scarico Termignoni da 102 Db, con semicollettore posteriore orizzontale privo di catalizzatore, e centralina elettronica dedicata.
In questo modo si ottiene una riduzione di peso di tre chili e contemporaneamente un ulteriore incremento delle prestazioni. Il kit È completato dal cavalletto posteriore e da un telo coprimoto personalizzato.