SuperSport 800 e 1000 DS
23 settembre 2003
Le Supersport continuano ad essere un punto di riferimento della produzione Ducati, per chi non cerca solo la velocità massima, ma vuole gustare tutte le sensazioni della guida veloce su una moto agile. Lo stretto legame con il passato non ha impedito l’evoluzione, che prosegue anno dopo anno. Per il 2004 le SS si presentano in due cilindrate: 800 e 1000.
La famiglia Supersport rappresenta per la Ducati un anello di congiunzione fra le imbattibili Superbike di oggi e le bicilindriche che vincevano in pista negli anni Settanta.
Pur mantenendo un aspetto legato alla tradizione, si è costantemente evoluta per soddisfare le esigenze di chi in una sportiva non cerca unicamente la velocità pura, ma soprattutto il piacere di essere in sella a una moto agile, con un motore dotato di grande temperamento ed una ciclistica di cui ci si può fidare ciecamente. Per il 2004 la gamma è stata ulteriormente aggiornata e ottimizzata, rivedendo le motorizzazioni disponibili e proponendo quelle più attuali e più in linea con le caratteristiche per le Supersport della migliore scuola italiana. 800 e 1000 DS riescono infatti a garantire la fluidità di erogazione e una invidiabile gestione della potenza, con valori elevatissimi di coppia su tutto l’arco di utilizzo, qualità irrinunciabili per chi desidera una vera sportiva di razza. Elasticità e potenza rappresentano le caratteristiche ideali per moto estremamente maneggevoli, dotate di una ciclistica essenziale nell’aspetto, ma allo stesso tempo tecnicamente sofisticata e con una rigidità strutturale che poche altre soluzioni riescono a offrire. Agilità ed efficacia sono due fra gli elementi che caratterizzano i modelli della gamma Superport. Doti che si sommano alla semplicità costruttiva ed alla economicità di manutenzione. Parte del segreto della longevità di questa serie si trova senza dubbio nel motore, il classico bicilindrico nella versione più legata alla tradizione Ducati, con distribuzione a due valvole per cilindro e raffreddamento ad aria.
Un pezzo di storia della moto, in continua evoluzione e attualmente dotato di iniezione elettronica, per esaltare la regolarità di erogazione ai bassi regimi e la coppia. Rispetto al recente passato,
il model year 2004 della serie Supersport vedrà le sole versioni a carena intera. Caratteristiche comuni alle due cilindrate sono quindi i motori bicilindrici raffreddati ad aria, capaci di offrire un’esaltante fluidità di erogazione, con il supporto del cambio a sei marce, appositamente studiato per sfruttare in pieno il temperamento sportivo dell’800 e del 1000 DS. Ad unire sul piano tecnico le due moto è anche l’impianto frenante, composto da un gruppo Brembo Serie Oro che comprende il doppio disco anteriore da 320 millimetri e il disco singolo posteriore da 245. Un’apprezzata combinazione che risulta estremamente modulabile in ogni tipo di impiego, grazie anche alla presenza dei tubi in treccia d’acciaio di tipo aeronautico, che garantiscono una minima deformabilità e un’immediata prontezza quando si agisce sui comandi, rispetto alle tubazioni in gomma comunemente impiegate. In comune le due versioni Supersport hanno anche il leggero cruscotto a totale gestione elettronica e l’immobilizer che fa parte della dotazione di serie
e impedisce l’avviamento senza l’apposita chiave contenente il transponder.
SUPERSPORT 800
La 800 rappresenta la moto di accesso alla gamma Supersport. Il carattere di questo bicilindrico è la giusta risposta alla richiesta di potenza e fluidità che consente di apprezzare al meglio le qualità del telaio, senza tuttavia arrivare mai a metterlo in crisi.
SUPERSPORT 1000 DS
Sulla Supersport 1000 viene montato il motore DS a doppia accensione che equipaggia la Multistrada. E’ una moto che sà trasmettere tutte le sensazioni di una sportiva senza compromessi, con un temperamento senza eguali. Dotata di una ciclistica di prim’ordine, è adatta a chi cerca la perfezione su ogni tipo di percorso.
SUPERSPORT 800
Lo stile
Proposta in rosso o in giallo, la Supersport 800 si distingue a prima vista per la presenza di cerchi a tre razze, mentre all’amiraglia sono riservati i cerchi a 5 razze. Coda filante, serbatoio scavato, carenatura completa, sono tutti gli elementi estetici che rendono la moto adatta sia alla pista che alle strade più tortuose. Lo stile è studiato per lasciare intravedere tutti i dettagli che legano la Supersport alla tradizione, dal telaio a traliccio in tubi d’acciaio altoresistenziale, al cilindro verticale del bicilindrico a L più famoso del mondo. Il design è affascinante, semplice ma efficace, progettato per fare in modo che chi siede in sella diventi un corpo unico con la moto.
Il telaio
Il contatto con il passato è mantenuto in primo luogo dalla struttura portante dell’SS 800, un traliccio verniciato in grigio metallizzato, sviluppato espressamente per conferire alla moto
la maneggevolezza e la precisione di guida desiderata. Un telaio in grado di fornire la massima rigidità alla torsione e quindi regalare una guida appagante e sicura anche quando si va alla ricerca del limite. Le sospensioni completano un reparto ciclistico di alto livello, che prevede un telaio perfetto e un impianto frenante di grande potenza. Nella parte anteriore è montata una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm con una rigidità superiore a quella offerta da una forcella di tipo convenzionale. L’equilibrio ideale è stato trovato equipaggiando la parte posteriore con un monoammortizzatore Sachs completamente regolabile, che consente di adeguare la taratura in funzione dello stile di guida, delle condizioni del terreno e del carico.
Il motore
Le soluzioni che lo hanno reso famoso nel tempo ci sono tutte, dalla disposizione a L dei due cilindri, al comando desmodromico della distribuzione, non mancano altresì gli accorgimenti più moderni che gli consentono di avere un carattere molto particolare e di rientrare senza alcuna difficoltà nei limiti delle normative più recenti in materia di emissioni nocive. L’alimentazione a iniezione elettronica contribuisce a rendere completamente sfruttabili i 74,5 CV a 8.250 giri e i 7,1 kgm a 6.250 giri, traguardo di tutto rispetto per un motore a due valvole raffreddato ad aria.
La Supersport 800 non è quindi solo potente, dispone allo stesso tempo di un’erogazione fluida, della massima prontezza di risposta ai bassi regimi, di un corposo allungo e del naturale freno motore che è una prerogativa dei motori bicilindrici.
Ciò significa che ha tutte le caratteristiche per garantire il brio che serve per divertirsi e per non temere la concorrenza nel misto stretto.
SUPERSPORT 1000 DS
Lo stile
Affusolata e curata in ogni dettaglio, la SS 1000 DS utilizza le medesime sovrastrutture della 800. Le uniche differenze evidenti sono rappresentate dai cerchi a cinque razze Marchesini e da una colorazione in più: un elegante colore grigio scuro metallizzato, con ruote verniciate in rosso brillante. Gli altri dettagli che fanno la differenza sono invece concentrati nelle sospensioni e non passano certo inosservati all’occhio allenato di un appassionato. Come la 800, la 1000 DS ha una carenatura sinuosa, con un piccolo cupolino, dietro il quale è installato il cruscotto elettronico, composto da due quadranti analogici. Al loro interno sono inseriti due display digitali che indicano rispettivamente il chilometraggio totale o quello parziale e la temperatura dell’olio o l’orologio. Al centro della strumentazione è situata la spia che segnala l’inserimento dell’immobilizer, il dispositivo che impedisce l’avviamento della moto senza la chiave con codice dedicato.
Il telaio
Il telaio tubolare della famiglia Supersport rappresenta senza dubbio il massimo della tecnologia. Leggero, ma al tempo stesso con un’elevata rigidità strutturale, è un’opera d’arte, che impreziosisce una moto dallo stile inconfondibile. Tuttavia c’è lo spazio per andare oltre, per offrire una ciclistica ancora più evoluta rispetto a quella già eccellente dell’SS 800.
Il forcellone in alluminio infatti, oltre a rappresentare un degno complemento estetico del telaio a traliccio, contribuisce a contenere ulteriormente il peso e a irrigidire la struttura.
Ad esso è collegato il monoammortizzatore Ohlins completamente regolabile, che permette fra l’altro di modificare la lunghezza e quindi di variare l’altezza della sella, indipendentemente dalla taratura effettuata sul precarico. Si tratta di un elemento che è al top della qualità e che dispone di un’alta sensibilità alle regolazioni, con immediate risposte sull’assetto, personalizzabile senza alcun limite. Una personalizzazione che è del tutto bilanciata dalla possibilità di intervenire su tutte le regolazioni della forcella, Showa a steli rovesciati da 43 millimetri
di diametro.
Il motore
Come tutti i dettagli, anche il motore scelto rappresenta la massima espressione del motore desmodromico a due valvole per cilindro. È infatti il 992 a doppia candela, che rappresenta molto più che una semplice evoluzione della produzione, in realtà è un bicilindrico del tutto nuovo, dotato fra l’altro di campana e dischi frizione in alluminio stampato. Il 1000 DS ha raggiunto la più alta cilindrata per un bicilindrico di questa serie, ed anche le prestazioni sono ad altissimo livello. Dispone infatti di 85,5 CV a 7.750 giri, con una coppia di 9 kgm a 5.750 giri, dati che forniscono una chiara immagine delle prestazioni che può regalare su una moto snella e leggera come una Supersport. Quel che conta di più è che la potenza è distribuita con la massima regolarità, già a partire dai regimi di rotazione più bassi, con il supporto della gestione elettronica dell’alimentazione.