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La valutazione di moto raffinate e complesse come le supersportive è sempre piuttosto difficile, data la varietà delle caratteristiche tecniche e dei comportamenti di ciascuna. Ancora di più quando si considera la diversità delle gommature di primo equipaggiamento, fattore che può introdurre differenze anche molto sensibili a favore dell’una o dell’altra moto.
E’ vero, sono ormai lontani i tempi in cui la sostanziale differenza di equipaggiamento fra le Case europee e giapponesi portava a squilibri importanti: oggigiorno, dunque, anche le Superbike-replica nipponiche escono calzando proposte più che all’altezza delle prestazioni (anche in pista) offerte dai loro motori e ciclistiche, ma resta una certa sperequazione dovuta alla – sacrosanta – abitudine delle Case italiane di proporre gommature mediamente più specialistiche rispetto alle corrispettive concorrenti con gli occhi a mandorla.
Per azzerare quindi la variabile pneumatici – sia su strada che in circuito – ci siamo rivolti a Pirelli, che ci ha supportato egregiamente proponendoci le loro punte di diamante per i due impieghi specifici: ovvero le nuove Diablo Rosso III per l’uso stradale, e le Diablo Supercorsa SC “in mescola” per correre a briglia sciolta fra i cordoli dell’Autodromo del Mugello.
Le abbiamo provate montando le Diablo Rosso III durante il nostro test sulle curve del Passo della Futa, trovando riscontro a tutte le caratteristiche dinamiche dichiarate da Pirelli (potete trovare nella prova del nostro Francesco Paolillo la prima analisi in occasione della presentazione dinamica in Spagna, purtroppo funestata da un meteo inclemente), e mantenendole poi anche per il primo turno in circuito.
Pur non trattandosi di una proposta specificamente destinata alla pista, le Diablo Rosso III sono evidentemente destinate ad una clientela supersportiva, che ama far sfogare le cavallerie dei propri mezzi anche in circuito, e Pirelli stessa le ha definite di conseguenza. Abbiamo scoperto una gomma prestante, intuitiva, sincera e più che in grado di assecondare i pruriti degli sportivi che in pista ci vanno occasionalmente, e desiderano quindi un pneumatico pensato primariamente per la strada.
Dove vanno in crisi, queste gomme? Non di certo in termini di prestazione pura, dove pagano relativamente poco alle Supercorsa finché sono fresche, quanto invece sulla durata delle prestazioni: dopo qualche tornata, specialmente nel caldo torrido in cui si è svolta la nostra prova, il posteriore inizia ad alzare bandiera bianca sotto le micidiali sollecitazioni dei numerosi cavalli delle 1000 moderne. E sarebbe quantomeno ingiusto pretendere di meglio, vista la destinazione d’uso elettiva, quindi ci sentiamo di promuoverle a pieni voti.
Dal secondo turno in avanti abbiamo quindi utilizzato le ben più specialistiche Diablo Supercorsa SC, che Pirelli ci ha proposto in mescola SC2, la più adatta ad un impiego come il nostro: abbastanza dotate, in termini di grip, da assecondarci al meglio nella nostra prova, ma allo stesso tempo sufficientemente stabili nelle prestazioni da tollerare ripetuti cicli termici (le abbiamo utilizzate in un contesto di prove libere, quindi su diversi turni) senza degradare sensibilmente. Anche in questo caso Pirelli ci ha soddisfatto sotto tutti gli aspetti, grazie ad una gommatura neutra, capace di assecondare ciclistiche ed erogazioni che più diverse non potrebbero essere, e di offrire confidenza al pilota in ogni situazione.
Guardate il nostro video per scoprire tutto!