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Se parliamo di Suzuki, l'attenzione del pubblico al Salone di Tokyo si è concentrata su due modelli che non vedremo su strada, almeno non il prossimo anno. Oltre a tutte le novità presentate a Eicma c'erano infatti la MotoGP con la quale, dal 2015, la Casa di Hamamatsu rientrerà nel mondiale prototipi e di un concept sovralimentato.
Il grande ritorno del Turbo nelle automobili non aveva trovato finora riscontro sulle due ruote: troppi i problemi d'erogazione che la sovralimentazione comporta a fronte di guadagni in un settore dove le moto - la potenza agli alti - onestamente non sentono grandi bisogni. La situazione potrebbe essere sul punto di cambiare, pur senza la pervasione vista sulle auto, data la tendenza alla riduzione delle cilindrate e all'evoluzione dell'elettronica di cui siamo testimoni in queste ultime stagioni.
Suzuki è la prima a riproporre - sia pure allo stato di concept, quindi con notevole anticipo rispetto alla potenziale uscita in produzione - una moto sovralimentata con questa Recursion, che non a caso già nel nome cita il teorema dei ricorsi storici a cui il mercato motociclistico non fa eccezione. Fra l'inizio e la metà degli anni 80 infatti tutte le case giapponesi (e la nostra Morini, sia pure senza un seguito produttivo) avevano introdotto nella propria gamma modelli sovralimentati.
Proprio la Suzuki XN85 Turbo del 1983 era a detta di chi ha vissuto l'epoca il modello forse più riuscito fra le sovralimentate, laddove invece le proposte delle altre case soffrivano di schizofrenia (turistiche sovralimentate con ciclistiche non all'altezza delle nuove prestazioni) o di una guidabilità davvero impegnativa (Kawasaki GPz750 Turbo, l'unica che ebbe un certo successo commerciale). La moda del turbo durò solo qualche stagione, vittima dei problemi già citati.
La necessità di effettuare economie di scala e la disponibilità di elettronica avanzata (e poco costosa) in grado di garantire l'addolcimento dell'erogazione nonché il controllo della trazione fa però si che la sovralimentazione meccanica possa essere vista come una soluzione allettante per rendere più brillanti quei motori pensati inizialmente in ottica utilitaria che ultimamente spuntano con sempre maggior frequenza nelle gamme dei costruttori. In questo caso, un bicilindrico parallelo da poco meno di 600cc (588, per la precisione), una volta sovralimentato, potrebbe offrire facilmente prestazioni in linea con una supersportiva di cilindrata superiore (Suzuki parla di 100cv a 8.000 giri e 100Nm a 4.500) spingendo una sportiva leggera (174kg a secco), economica e relativamente facile da guidare. E altrettanto facile da vendere per i reparti marketing, che potrebbero contare sul notevole appeal della sigla "Turbo".
Tutto questo per dire che, pur essendo ancora ampiamente nel campo delle ipotesi, conoscendo Suzuki non ci sarebbe da stupirsi se il concept potesse realmente arrivare sul mercato. Speriamo che, come avvenuto nel caso della B-King, anch'essa nata dal successo di un concept presentato qualche anno prima, non perda per strada il compressore...
Le proposte Suzuki (ma forse sarebbe più corretto parlare di indagini di mercato) non finiscono qui, visto che al Salone di Tokyo si vedrà anche l'Extrigger, concept elettrico di monkey-bike pensata per avvicinare al motociclismo un pubblico giovane e inesperto puntando sul fattore divertimento - la volata in centro, ma anche un pomeriggio di "numeri" nel parcheggio potrebbero rivelarsi attività allettanti per chi ancora non conosce le due ruote.
Il successo di mezzi del genere è ancora molto relativo per poter pensare alle prospettive della produzione di serie, ma i mercati orientali potrebbero risultare molto più ricettivi dei nostri in merito ad offerte del genere - è molto facile che un riscontro positivo da parte del pubblico del Tokyo Motor Show porti ad una traslazione sul prodotto di serie anche in tempi relativamente brevi.