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Suzuki ha ricevuto l'autorizzazione dal Ministero dei Territorio, delle Infrastrutture e dei Trasporti giapponese a far circolare su strada diciotto scooter alimentati da celle a combustibile, per verificare le possibilità di uso, e quindi di vendita, di un nuovo modello Burgman Fuel Cell. Si tratta della prima iniziativa del genere operata da un produttore motociclistico.
La struttura, come già si era visto in passato, è quella di un attuale Burgman 200, ma sotto c'è un motore elettrico. L'energia è prodotta da una cella a combustibile raffreddata ad aria - di derivazione automobilistica - e alimentata da idrogeno compresso a 700 bar: il serbatoio è alloggiato nella pedana fra i tubi del telaio. Utilizzando la cella, la potenza massima arriva a 4,5 kW, con coppia massima di 23 Nm e velocità di 75 km/h.
Per aumentare l'autonomia e risparmiare carburante c'è, infine, una seconda alimentazione ibrida garantita da una batteria agli ioni di litio. In questo moto l'autonomia sale da 60 a 120 chilometri e, soprattutto, si può rimediare all'attuale povertà di infrastrutture dedicate alla ricarica dell'idrogeno.
Questo scooter è nato dalla joint venture con la britannica Intelligent Energy. Un primo Burgman Fuel Cell era stato presentato al Salone di Tokyo del 2009, noi ne avevamo poi scritto ampiamente su Moto.it nel 2010, e nel 2014 era stato esposto in versione aggiornata all'Eicma. Nel 2011, il veicolo aveva superato i test europei di omologazione relativi alla produzione in serie.
Suzuki, comunicano dal Giappone, intende sviluppare anche veicoli fuel-cell a quattro ruote compatti.