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La seconda ondata di coronavirus sta colpendo duramente l'India e l'impatto sul sistema sanitario è tale da averlo messo in seria difficoltà.
Suzuki Motorcycle India, così come altri costruttori del settore automotive, sta aiutando il governo. Pochi giorni fa abbiamo scritto dello stop di alcune produzioni per dirottare l'ossigeno usato nelle saldature e in altri processi agli ospedali che ne erano carenti e ieri l'azienda controllata al 100% dalla casa madre giapponese ha fatto sapere che donerà 34 autoambulanze ad alcune strutture mediche entro la metà di maggio.
Tredici a ospedali e ONG della provincia di Gurugram e cinque al Guru Harkrishan Singh Medical Research Institute di Delhi. Otto e sei unità andranno rispettivamente ai servizi centralizzati per incidenti e traumi e alla missione sanitaria nazionale di chirurgia Mahendergarh, Narnoul e Haryana.
Le rimanenti due andranno ad altre strutture mediche nella regione di Delhi.
Sebbene la situazione resti complicata, i dati commerciali di Suzuki India sono stati molto buoni nel mese di aprile. Commentando le vendite di circa 79.000 moto (di queste quasi 14.000 sono state esportate) il CEO Koichiro Hirao, ha osservato come: “Nonostante tutte le sfide associate alla seconda ondata, nel mese di aprile abbiamo registrato una crescita del 12% e un'eccezionale aumento del 57,5% nell'export rispetto allo stesso mese nel 2019”. Complessivamente si tratta di un +18% sul 2019.
Il primo lotto di Suzuki Hayabusa assemblato nella fabbrica indiana, 101 unità, è stato venduto in meno di una giornata.