Suzuki Katana 1100, nella Hall of Fame giapponese!

Suzuki Katana 1100, nella Hall of Fame giapponese!
Ennesimo riconoscimento per la storica sportiva di Suzuki che entra nella Japan Automotive Hall of Fame e va a far compagnia ad altre icone della produzione giapponese, con qualche sorpresa...
16 dicembre 2022

La Japan Automotive Hall of Fame è un ente senza scopo di lucro che si occupa di valorizzare persone e mezzi che hanno contraddistinto la storia dell'industria automotive giapponese, per trasmettere la sua eredità e " ispirare le generazioni future a essere strettamente coinvolte nel mondo automobilistico", come si legge nel suo sito internet  cui vi consigliamo di dare un'occhiata (è interamente in giapponese: dotatevi di traduttore, perché ci sono tanti spunti interessanti).

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Pur essendo orientato principalmente sul mondo dell'auto, la Japan Automotive Hall of Fame però non trascura le moto e di tanto in tanto inserisce nella sua Hall of Fame alcuni dei modelli più prestigiosi e significativi della storia della moto nipponica.

L'ultima a ricevere il riconoscimento è la Suzuki GSX1100S Katana (insieme alla sua versione da 750 cc, quasi identica, del 1982) del 1981: un modello storico e rappresentativo di un'era che in Giappone - forse non tutti ne sono a conoscenza - ha anche avuto una riedizione nel 1994 con il modello GSX-1100SR, la prima a mutare le specifiche tecniche rispetto alla genitrice del 1981, e con una Final Edition nel 2001 per festeggiare i 20 anni del modello. Successivamente, in tempi molto più recenti (2018) è apparsa la Suzuki GSX-S1000 Katana che è una moto totalmente diversa rispetto Katana 1100. Questo ci fa capire quanto il modello sia centrale e faccia parte di quella ristretta schiera di moto giapponesi che, in patria, non hanno praticamente mai smesso di essere richieste e celebrate, fino a renderle mitiche, garantire una longevità produttiva eccezionale e far nascere quasi un vero e proprio brand (lo stesso nome Katana venne dato da Suzuki ad altri modelli di 250, 400, 550 e 650 cc, oltre che a un paio di scooter).

 

Yamaha SR 400
Yamaha SR 400

Ma se scorriamo la lista delle moto inserite nella Hall of Fame giapponese troviamo alcune nostre conoscenze, una delle quali di primo acchito sembrerebbe essere quasi un'intrusa: se della Kawasaki Z1 900 (e corrispondente versione 750) non siamo sorpresi, nè della Honda CB 750 Four o dell'immarcescibile Super Cub, ci è voluto un po' per capire quanto ci azzeccasse la Yamaha SR 400, che proprio tra pochissimo esce definitivamente dalla produzione (ne era rimasta una linea in Thailandia).

In effetti però, anche la piccola monocilidrica di Yamaha è un altro dei modelli che hanno una storia produttiva longeva, senza nemmeno troppe evoluzioni, dal 1978 fino a oggi, e un successo planetario (la realizzazione di una special su base SR 400 è una cosa abbastanza comune, per esempio); fu importata in Italia per un breve periodo ma poi uscì definitivamente di scena con una Final Editon subendo l'obbligatorietà dell'ABS (difficile da implementare con un freno posteriore a tamburo...) e le norme antinquinamento sempre più restrittive.

Peccato, ma a questo punto concordiamo con la Japan Automotive Hall of Fame e ci viene in mente che solo la Yamaha SR 400 e la Honda CB 750 Four non hanno avuto un seguito produttivo con un modello contemporaneo... che magari l'inserimento nella Hall of Fame possa essere di buon auspicio?

 

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