Suzuki RM-Z 250 2019: nuovo telaio, e non solo

Cambia nel telaio e nel forcellone la 250 Suzuki da cross. Evoluzione anche nel motore, e sovrastrutture derivate dalla RM-Z 450 con parafango a becco
18 luglio 2018

La produzione della RM-Z 250 2019 prenderà il via nel mese di dicembre, e le prime consegne avverranno all’inizio del nuovo anno. Suzuki intanto ha mostrato le prime immagini e svelato le prime novità della sua quarto di litro. La nuova RM-Z 250 2019 vanta i maggiori progressi sul fronte della guidabilità e della rapidità in curva, e Il merito va al nuovo telaio in alluminio (più rigido del 10%, e con il motore posizionato più in alto) e al forcellone idroformato a sezione variabile, pure di nuova progettazione. Completamente riprogettato, naturalmente, anche il telaietto reggisella.

L’assetto è frutto di un’accurata messa a punto, inoltre la forcella adotta nuove molle: la rigidità di tutta la ciclistica è ottimizzata per una maggiore precisione di guida su ogni terreno, ottenuta adottando anche nuovi pneumatici Dunlop MX33. L’impianto frenante è stato potenziato grazie al disco anteriore maggiorato (270mm contro i 250 precedenti) e alle pastiglie evolute.

Novità anche estetiche, perché le sovrastrutture ora sono derivate dalla RM-Z 450 2018, ed esprimono dinamismo. Il frontale è caratterizzato dal parafango a becco, che rappresenta un tratto distintivo mutuato dalla gloriosa stirpe delle off-road Suzuki degli anni 80. I vari elementi rendono la nuova RM-Z più snella e filante, assicurando una posizione di guida adatta a piloti di tutte le taglie. In particolare, il manubrio Renthal Fatbar in alluminio con la sua conformazione garantisce miglior controllo, e regala anche un tocco speciale al design.

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Il monocilindrico a quattro tempi da 250 cc beneficia di importanti aggiornamenti a livello di aspirazione (camme dal profilo ridisegnato, condotti più rettilinei, cassa filtro modificato ma soprattutto alimentazione a due iniettori) e impianto di scarico, rivisto soprattutto nella parte interna del silenziatore. Gli interventi – assicurano i tecnici - si traducono in risposte più pronte all’acceleratore, in una coppia più elevata e una maggior potenza massima. Al di là dei valori assoluti (si dichiara un aumento della potenza massima pari al 5% e una maggior disponibilità di coppia su tutto l'arco di erogazione) questo motore Suzuki dispone di un’erogazione progressiva e lineare, l’ideale per mettere a proprio agio qualsiasi pilota e per consentire agli agonisti di esprimersi ai massimi livelli.

Per sfruttare al meglio in partenza tutto questo potenziale, è stato evoluto il sistema Suzuki Holeshot Assist Control (S-HAC); per tutte le altre situazioni di guida, Suzuki ha poi sviluppato un ingegnoso dispositivo di gestione della trazione, che regola la potenza erogata dal motore in base a parametri quali numero di giri, posizione dell’acceleratore e marcia inserita. Semplice e geniale, questo sistema migliora la motricità su ogni fondo e dà la possibilità a ciascun pilota di migliorare i suoi tempi sul giro rendendo anche la moto più divertente e facile da gestire.

Le consegne sono previste per l'inizio 2019