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Forse l'ultima Casa a “piegarsi” al bicilindrico parallelo per una media o grossa cilindrata: Suzuki sembra progredire nel suo progetto di bicilindrico a cilindri affiancati di media cilindrata (una 250 bicilindrica parallela era in listino fino a non molti anni fa) dopo che richieste di brevetto appartenenti al futuro – probabile ma non certo – motore di 700 cc che ha già fatto capolino in passato sotto le spoglie emozionanti del concept Recursion presentato nell'ormai lontano 2013 e dotato di sovralimentazione: il bicilindrico parallelo corredato di turbina aveva una cilindrata prossima ai 600 cc e una potenza stimata di 100 cavalli ma sopratutto emozionava il passato di Suzuki che era già riuscita a traslare un concept come la B-King nella produzione di serie senza violentarne troppo l'audacia stilistica e la muscolosa dotazione, risultando in una moto ancora oggi ricercata e apprezzata; tanta lucida follia ha rinforzato le speranze di vedere un'ipotetica Suzuki Turbo 600, prima o poi, nelle concessionarie, complice anche aver visto nel 2015 il motore XE7 corredato di Turbo e Intercooler. Questo progetto sembra stia andando avanti, affiancato dal fratello aspirato il cui sviluppo prosegue, come mostrano i disegni trovati presso l'ufficio brevetti giapponese e pubblicati dai nostri colleghi di Cycle World.
La foto mostra quella che sembra una vera e propria piattaforma che potrebbe essere utilizzata sia per modelli stradali (stile SV, ma chi scrive vede in filigrana anche il nome Inazuma...), che Scrambler e, chiaramente, V-Strom e Adventure, ma nulla vieterebbe di utilizzare lo stesso motore anche per una piccola sportiva come Aprilia e Yamaha hanno già fatto recentemente. Il motore viene così alloggiato in un telaio che pone un ampio airbox sotto la sella mentre resterebbe molto spazio libero per il serbatoio e l'elettronica.
La scelta di un motore a cilindri paralleli è diventata quasi obbligata al momento di progettare una piattaforma di modelli di media cilindrata e – auspicabilmente – larghi volumi produttivi; i bicilindrici paralleli sono generalmente meno complessi da produrre rispetto ai V2 e l'architettura è più versatile: consentono una disposizione più facile di scarichi, corpi farfallati e filtri oltre a poter vincere facilmente il confronto sul peso e quindi, se non si è alla ricerca di performance peculiari, sono vantaggiosi sotto l'aspetto dell'economia produttiva. Un'opportuna fasatura degli scoppi (a 270°) dona loro un carattere – e un sound - molto vicino ai motori a V di 90°, come è l'attuale SV 650 Euro 5 e come era sia il “vecchio” (ma piuttosto raffinato nella sua ultima evoluzione) SV 1000, che il 1050 attualmente in dotazione alla V-Strom 1050. È dunque comprensibilissimo che Suzuki voglia entrare sul mercato con una proposta che potrebbe essere la base per una nuova famiglia di modelli Euro 5.
Fonte: Cycle World