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Le previsioni del settore turistico sono ottime: quella del 2023 sarà un’estate record per i viaggi e le partenze degli italiani nonché per gli arrivi di tanti turisti. Ma troppe presenze creeranno ingorghi e caos, aumenteranno i comportamenti incivili e tutto peserà sia sull’ambiente sia sulla qualità della vacanza stessa.
Così sono allo studio normative e divieti di nuovo stampo un po’ dappertutto. D’altra parte è inutile negarlo: siamo troppi e molto spesso tutti concentrati nei posti più belli. A luglio, per dire, la salita al passo Gardena si fa a otto/dieci kmh, tutti in coda (auto, moto, camper e bus) dietro alle biciclette. E più o meno lo stesso accade a Menaggio, a Camogli, a Positano.
Dunque nuove limitazioni. Per fare un esempio, nell’isola del Giglio (che in estate passa dai 1.400 residenti ai diecimila ingressi giornalieri) entreranno soltanto le auto di chi soggiorna almeno quattro notti. A Linosa e a Lampedusa scatterà il blocco totale di tutti i mezzi privati, da luglio fino a inizio settembre, e in Sardegna saranno a numero chiuso tante spiagge in più, da Baunei fino a Stintino.
E succederà più o meno la stessa cosa nelle zone di montagna e nelle città d’arte. La Fondazione Dolomiti Unesco ha definito una strategia di intervento e alcune zone, da Braies al lago di Tenno, si sono già mosse in autonomia. A Venezia la situazione è già oltre il limite e chi vorrà entrare senza soggiornare pagherà dai 3 ai 10 euro finché ci sarà spazio, poi tornelli chiusi. A Firenze il comune ha proposto una legge per salvaguardare il centro storico limitando gli affitti brevi... Ognuno si muove come può.
Già questa estate li vedremo: sui passi dolomitici verranno installati i primi portali digitali che diventeranno operativi dall’estate successiva. Perché ai passi dolomitici dall’estate del 2024 si accederà soltanto su prenotazione, secondo il nuovo “piano di mobilità sostenibile”. E’ il protocollo d’intesa sottoscritto l’autunno scorso dalla regione Veneto con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Innovazione tecnologica e con le province autonome di Trento e Bolzano, con la provincia di Belluno e con una serie di Comuni dolomitici. Prevede l’obbligo di una prenotazione online per poter percorrere con la propria moto o con l’auto i valichi del Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella. Tutte strade che diventeranno ZTL e raggiungibili soltanto se ci saranno posti disponibili nei parcheggi.
Il protocollo prevede appunto la creazione di parcheggi d’interscambio, e poi il rafforzamento del trasporto pubblico, l’incentivazione degli impianti di risalita e della mobilità attiva. L’obiettivo della regione Veneto è anche quello di arrivare all’appuntamento con le Olimpiadi del 2026, ospitate da Cortina e Milano, “presentando modelli innovativi”. Che, come per le grandi città e con la bandiera della sostenibilità, si traducono essenzialmente in divieti e limitazioni.
Il piano rappresenta un progetto da 30 milioni di euro. Per i mezzi motorizzati privati “non è una chiusura dei passi - ha dichiarato a suo tempo il governatore Zaia - ma piuttosto un contingentamento delle presenze per tutelare un ambiente fragile”. Per le biciclette e i pedoni non ci saranno limitazioni.