Nei Paesi poveri la moto è ancora oggi uno dei mezzi più pratici ed economici. Ma non per questo chi la usa non le riserva attenzioni da vero appassionato. Il commento di Umberto Borile
16 dicembre 2013
I motociclisti in Tanzania
Nei Paesi poveri e in via di sviluppo del Terzo Mondo la moto è ancora oggi uno dei mezzi più pratici ed economici. Anche le piccole cilindrate sono spesso utilizzate su percorsi lunghi e sterrati in condizioni molto difficili e a pieno carico.
In queste situazioni alla moto si richiede soprattutto la massima robustezza, grande affidabilità e consumi irrisori.
L'ideale sono proprio
le piccole moto a quattro tempi, dotate di semplici motori raffreddati ad aria.
Chi sta in sella non di rado ama la propria due ruote esattamente come farebbe un motociclista del Vecchio Continente, e le riserva attenzioni e cure speciali. D'altra parte nei Paesi poveri avere una moto è di per sè una fortuna non indifferente.
Una gallery speciale
Le foto delle moto che vi mostriamo sono state scattate nel dicembre del 2013 da
Patrizia Canova, responsabile comunicazione della fondazione
ACRA-CCS, nel corso di una missione di valutazione dei progetti della fondazione in Tanzania.
Patrizia ha realizzato questi scatti per regalare uno spaccato della Tanzania
a un amico di Moto.it, Matteo Ippolito, che ci ha inviato queste bellissime immagini.
ACRA-CCS opera in Tanzania, in particolare nell'area di Njombe e nell'arcipelago di Zanzibar, dal 2005 in partnership con associazioni, autorità locali ed enti parastatali per lo sviluppo delle infrastrutture e per aiutare la popolazione locale nella gestione sostenibile delle risorse naturali (in particolar modo dell'acqua).
Altre finalità dell'associazione sono migliorare l'accesso alle energie rinnovabili e sviluppare attività economiche nelle zone rurali del paese.
Nel 2012 è stata fondata la Scuola Professionale di Njombe, una scuola-impresa nata per garantire un’educazione di qualità a ragazzi e ragazze degli strati sociali più svantaggiati delle areee poveri.
Umberto Borile: "Sono quasi tutti motorizzati Zongshen cinese"
Tra i commenti dei lettori, c'è quello molto interessante di
Umberto Borile. Il costruttore veneto ci spiega quali sono i pregi e le peculiarità dei motori semplici e robusti che aveste visto in questo servizio:
"Montiamo lo stesso motore 230 cc sulla nostra Multiuso. Inizialmente ero molto scettico, mi si ritorcevano le budella al solo pensiero.
Anche noi dovremmo fare un passo indietro e cercare la soddisfazione di viaggiare in tranquillità
Quando Minarelli mi ha detto "o mille motori o niente" ho dovuto rivolgermi ai cinesi, che con molta umiltà mi hanno detto di essere orgogliosi di essere nostri fornitori per un lotto di 300 motori all'anno.
Firmammo il contratto e oggi posso dire che lo rifarei. Costano meno della metà del Minarelli 250 e vanno sempre. Sono costruiti benissimo con fusioni e lavorazioni degne del made in Japan.
Con un cucchiaio di olio dentro continuano ad andare e con un litro di benzina fai 30 km. Incredibile lezione di semplicità e umiltà.
Anche noi dovremmo fare un passo indietro e cercare, anzichè i cavalli, la soddisfazione di viaggiare in tranquillità. Si farebbe così un salto avanti nei sapori e nei valori della vita".
di Umberto Borile
Tanzania: paese che vai, moto che trovi