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A conclusione di un iter normativo partito con la legge di bilancio 2021, arriva adesso la concreta possiblità di ottenere - soddisfatti i requistiti - la targa storica - ovvero con la medesima grafica dell'epoca - per il proprio veicolo di interesse storico e collezionistico. Il 26 settembre 2023 è infatti arrivata in Gazzetta Ufficiale la pubblicazione del “Decreto Targhe Storiche” emanato il 4 agosto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riguardante, in caso di nuova immatricolazione di veicoli già stati iscritti al PRA e cancellati d’ufficio o su richiesta di un precedente proprietario, la facoltà di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, oppure di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico in riferimento alla legge 178 del 30 dicembre 2020 e come individuato mediante il Certificato di Rilevanza Storica ex art. 60 del Codice della Strada.
Il 25 novembre è quindi entrato in vigore il Decreto Ministeriale 468 del 21 novembre 202 che indica le modalità per il rilascio della targa e si attende, ma dovrebbe arrivare a stretto giro, la circolare con le indicazioni dettagliate.
Già partito un primo periodo sperimentale che si chiuderà il 5 gennaio, dove saranno soltanto alcuni operatori professionali individuati dalle associazioni nel settore della consulenza automobilistica a essere abilitati al rilascio delle targhe storice, mentre dall’8 gennaio 2024, la stessa procedura sarà liberamente eseguibile presso tutti gli Sportelli Telematici dell’Automobilista e da tutti uffici della Motorizzazione Civile per l’immatricolazione e la reimmatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico non assoggettati all’obbligo di iscrizione al PRA.
La targa storica può essere richiesta e ottenuta soltanto - però - in determinati casi: veicoli radiati d’ufficio o per demolizione (in quest'ultimo caso rottamati prima del 30 giugno 1998 e comunque senza restano esclusi quelli per i quali sono stati ottenuti incentivi alla rottamazione), quelli radiati per esportazione e a quelli radiati per uso in area privata (se la prima istanza è antecedente al 26 aprile 2006), veicoli mai dismessi dalla circolazione per i quali si richiede una nuova reimmatricolazione con targa storica e, infine, veicoli privi di targhe e di documenti di circolazione, se non radiati e non reimmatricolati in Italia. Inoltre la targa storica potrà sempre essere richiesta in caso di esistenza della targa originale ma laddove sopravvenga furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa.
In un comunicato, il Presidente ASI Alberto Scuro ha commentato: “Siamo alle fasi finali di un importante percorso – sottolinea – che, insieme alle istituzioni coinvolte, porta ad una significativa opera di tutela dei veicoli storici. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Ministro e Vicepremier Salvini ed il suo consulente per il motorismo storico Giovanni Tombolato, la Motorizzazione Civile, con l’attenzione e la competenza del Direttore Generale Pasquale D’Anzi, hanno svolto un lavoro tutt’altro che banale, introducendo una novità assoluta sia a livello normativo, sia di applicazione pratica”.