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Non solo gli italiani. Tutti gli europei sono automobilisti distratti, che ammettono di distogliere lo sguardo dalla strada anche ad alte velocità e di perdere la concentrazione al volante. È quanto emerge dalla dodicesima edizione del “Barometro della guida responsabile” firmato dalla Fondazione Vinci Autoroutes, realizzato da Ipsos con un campione di 12.400 persone residenti in 11 Paesi europei. Con la firma di Andrea Barsanti, il quotidiano La Stampa riportava ieri i dati. Sconcertanti, ma non inattesi.
Lo studio ha fatto emergere come sia la distrazione la principale minaccia della sicurezza stradale: l’82% degli intervistati ha ammesso di distogliere lo sguardo dalla strada per più di due secondi (che a 130 km/h sono l’equivalente di almeno 72 metri percorsi alla cieca) mentre il 53% ha ammesso di prestare a volte poca attenzione alla guida e di lasciare vagare la mente. Il 75% degli intervistati ha confermato di usare lo smartphone alla guida, e il 12% di avere già avuto, o rischiato di avere, un incidente a causa del telefono.
La Fondazione Vinci si è concentrata sugli automobilisti francesi, perché da gennaio a oggi ben quattro poliziotti della stradale sono morti durante l’esercizio del loro lavoro sulle autostrade, e la media di incidenti che coinvolge mezzi di soccorso è di due a settimana.
Ebbene, i dati francesi dicono che il 61% degli automobilisti ammette di usare il telefono alla guida per telefonare (il 7% in più rispetto al 2018), la maggior parte (55%) lo fa con un sistema bluetooth, ma un buon 20% lo tiene in mano. Il 31% del campione francese usa lo smartphone per leggere o inviare messaggi (senza grandi sorprese, oltre la metà sono sotto i 35 anni) e l’11% lo usa per partecipare a riunioni a distanza. Il dato che più sorprende, però, è che l’8% degli intervistati francesi ha ammesso di usare lo smartphone per guardare film o video mentre guida.
Un altro fattore su cui la fondazione ha indagato è quello della sonnolenza: il 42% del campione europeo ha ammesso di guidare anche quando è molto stanco, perché costretto (il 7% in più rispetto al 2018), e il 39% pensa di farlo ugualmente bene. Il 42% preferisce continuare a guidare senza soste durante tragitti lunghi e il 14% ha ammesso di avere avuto, o rischiato di avere, un incidente per la stanchezza alla guida.
Il 97% del campione ritiene comunque di guidare bene, la metà ha ammesso di insultare gli altri conducenti e l’84% di avere paura di comportamenti aggressivi da parte degli altri automobilisti. Il 22% ha rivelato di tendere a scendere dal veicolo per spiegarsi in caso di incomprensioni su strada.
La Fondazione Vinci ha rilevato che una percentuale troppo alta di automobilisti ha comportamenti scorretti e potenzialmente rischiosi su strada. In particolare il 60% non rispetta la distanza di sicurezza, il 53% dimentica di mettere la freccia per i sorpassi o il cambio di direzione, il 52% di viaggiare nella corsia centrale quando quella di destra è libera.
Chiude Bernadette Moreau, delegata regionale della Fondazione: “Attirati dalle sollecitazioni esterne e falsamente rassicurati dalle apparecchiature connesse, i conducenti stanno dimenticando una regola fondamentale: durante la guida bisogna guardare la strada ed essere pienamente attenti all'ambiente stradale per poter reagire in ogni momento di fronte a un imprevisto. Questa esigenza è assolutamente incompatibile con una perdita di attenzione dovuta a conversazioni telefoniche, stanchezza o distrazioni che fanno distogliere lo sguardo dalla strada”.