Thomas Kutruff, KTM: MSC, una vera e propria rivoluzione

Thomas Kutruff, KTM: MSC, una vera e propria rivoluzione
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Il responsabile delle Pubbliche Relazioni KTM ci racconta il 2013 della Casa di Mattighofen e la partnership con Bosch
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
30 settembre 2013

Punti chiave

 Vi potrà sembrare esagerato parlare di rivoluzione in riferimento all’MSC, ovvero quel Motorcycle Stability Control che KTM ha sviluppato in strettissima collaborazione con Bosch e che per prima ha implementato su una moto di serie, ma vi assicuriamo che non è così. Thomas Kutruff, responsabile delle Pubbliche Relazioni per la Casa di Mattighofen, è comprensibilmente orgoglioso nel momento in cui ce ne parla.

«E’ un giorno storico. E’ la prima volta che si vede un prodotto del genere, che aumenta radicalmente il livello di sicurezza di tutti i motociclisti che ne dispongono. Fa sorridere che siamo noi i primi ad implementarlo: KTM e sicurezza nella guida erano lontani quanto terra e luna nell’immaginario collettivo, ora vanno a braccetto. In fondo è naturale: il divertimento alla guida nasce dalla confidenza del pilota, della fiducia nel mezzo. E l’MSC aumenta tantissimo confidenza e fiducia, lavorando con voi, non contro di voi. Insomma, non penalizza affatto il fattore divertimento»

 

Tutte queste considerazioni nascono da uno studio, che ha fatto emergere come la motivazione principale che spinge la gente ad amare la guida della moto è il divertimento che si prova piegando in curva – il sondaggio ha visto premiare questo aspetto con il 25% delle risposte contro il 21% degli intervistati che ha menzionato l’accelerazione. Naturale quindi pensare a migliorare il divertimento in curva riducendo i rischi. Un progetto ambizioso ed importante, visto che ben il 24% degli incidenti in moto avvengono in curva, in frangenti che l’MSC può influenzare – facendo evitare l’incidente o riducendone sensibilmente la gravità – nel 67% dei casi.

Un progetto sviluppato con Bosch, compagnia con cui KTM ha un rapporto sempre più stretto.

«Decisamente si. Bosch è un colosso, pensate che quest’anno ha prodotto il milionesimo sistema elettronico di controllo per moto. La nostra collaborazione, ormai decennale, è iniziata dall’ABS, poi è arrivato l’MSC – un prodotto di cui entrambi andiamo davvero fieri. Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 2003, quando abbiamo dotato la nostra Adventure 990 con l’ABS 8M, lanciata poi nel 2006. Nel 2009 abbiamo iniziato a lavorare insieme sullo sviluppo dell’ABS 9.0; nel 2010 è stata la volta dei sistemi Integral ABS 9ME e del traction control MTC, montati rispettivamente sulla 990 SM/T del 2010 e successivamente sulla Adventure 1190, di cui l’MSC è logica evoluzione»

 

L’MSC esce, tra l’altro, in un’annata importantissima per la Casa austriaca.

«E’ vero, il 2013 è stata una stagione di grande impegno per noi. L’MSC è stato forse il progetto più importante, ma non abbiamo certo fatto solo questo. Abbiamo introdotto la prima 125 dotata di ABS al mondo, la Duke, con le sorelle 200 e 390 – quest’ultima è una sportiva importantissima, una novità a livello planetario. Abbiamo aggiornato la RC8R, presentato la RC390 Cup, la Freeride, a breve usciremo con la SuperDuke 1290R – insomma, abbiamo lavorato su tutto il panorama motociclistico mondiale, senza però dimenticarci le nostre origini, il fuoristrada»

 

Un impegno premiato da grandi successi sul mercato e nelle competizioni

«Esattamente. Nel 2012 avevamo già stabilito il nostro record di vendite con 105.000 moto vendute, e il dato previsionale per il 2013 è ancora migliore – parliamo di 113.000 unità, quasi il doppio delle 64080 che avevamo fatto nelle stagioni 2008/2009. Un dato che porta la nostra quota di mercato all’8% del totale, con un aumento del 12,3%. Pensate che nel 2006 la nostra quota era solo del 2,3%. Possiamo essere orgogliosi anche dei nostri successi nelle gare: nel cross abbiamo vinto praticamente tutto, compresi i due titoli iridati con Cairoli ed Herlings, nell’enduro abbiamo dominato con Caselli, Blazusiak, Meo e Nambotin. Non possiamo ancora fregiarci del titolo Moto3, ma lo consideriamo in arrivo…»

 

Perché proprio la nuova Adventure? Avete diversi modelli che sarebbero adatti a far debuttare l’MSC.

«L’Adventure 1190 è una moto importantissima per KTM – ne abbiamo vendute 7700 unità, valore che la rende la moto di maggior successo nella prima stagione di vendita della storia del segmento. Ha saputo conquistarsi quote di mercato importanti: nel Sud Africa fa da sola il 23,5% del segmento, in Italia detiene il 10,5%. Dal punto di vista globale la 1190 fa il 9,9% di market share, valore che puntiamo ad aumentare almeno al 10 – l’anno prossimo sbarcheremo negli USA. Crediamo che l’Adventure possa fare moltissimo per migliorare ulteriormente la percezione del marchio KTM sul mercato mondiale. Ma non preoccupatevi, vedrete l'MSC a breve anche su altri modelli»

 

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