Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Dicono che i bavaresi siano un po’ un’anomalia fra i tedeschi: più aperti, più vicini alla cultura e all’apertura del sud dell’Europa. Teoria che in effetti sembrerebbe confermata dai manager BMW che abbiamo avuto modo di conoscere nel corso degli anni, che, anche se non sono nati in Baviera, evidentemente sono stati influenzati dall’aria di Monaco.
Timo Resch, con cui abbiamo parlato l’ultima volta in occasione di EICMA, è simpatico e sorridente, con un umorismo forse più vicino al nostro che a quello sassone, spesso poco comprensibile per noi latini. E’ stato quindi un piacere scambiare due parole con lui in occasione della presentazione della Birdcage, il concept realizzato da Revival Cycles che BMW ha svelato ad Austin. Un mezzo talmente estremo che ci ha lasciato abbastanza sbalorditi per la sua totale non convenzionalità, e che ci sembra molto lontano dal poter anche solo ispirare un mezzo di serie…
«E’ vero, ma non dimenticatevi che si tratta comunque di un concept realizzato da un customizer che, certo, è un nostro partner ma non è BMW. A breve (ovvero a Villa d’Este, a fine maggio, dove BMW tipicamente svela i suoi concept, NdR) vedrete un concept ufficiale BMW che, invece, vi metterà un po’ più sulla strada giusta. Ma di quello che avete visto sulla Birdcage c’è qualcosa che potreste ritrovare anche su un modello di serie».
E’ facile unire i puntini e pensare alla sospensione telelever anteriore, che del resto si sposerebbe abbastanza bene con la dinamica di una grossa cruiser. Ma il resto?
«Posso solo dirvi che avrà due cilindri», si… sbilancia ridendo Timo. «Ma dal punto di vista tecnico devo fermarmi qui. Posso solo dirvi che sarà una moto autenticamente BMW, con i nostri valori nel DNA, quindi facile da guidare, dinamica e ricca di coppia. E senza la nuova distribuzione Shiftcam, che in questo tipo d’impiego, dove la potenza non conta granché, sarebbe solo una complicazione inutile».
E considerando la cilindrata, che ci azzardiamo a battezzare attorno ai 1.800 cc dal nome della precedente concept R18 Departed di Custom Works Zon, ci mancherebbe altro che fosse carente di coppia. Piuttosto, è interessante vedere come un propulsore evidentemente raffreddato ad aria possa essere omologato Euro-5.
«Certo. Stiamo parlando di una moto che vedrete in versione di serie nel 2020, quindi naturalmente sarà omologata Euro-5. E la cosa vale anche per il nostro boxer ad aria e olio, quello che, per intenderci, spinge la famiglia NineT: contrariamente a quello che hanno ipotizzato molti, non andrà in pensione con le nuove normative».
Già che parliamo di NineT, viene da chiedere quanto dell’esperienza sulla gamma Heritage venga mantenuta anche per una cruiser.
«Sicuramente la predisposizione per la customizzazione. Con la prima NineT abbiamo aperto una strada: siamo stati i primi a definire e sviluppare un modello pensando già a semplificare la vita ai customizer, e il risultato si è visto, con tante special e tante Case che hanno seguito il nostro esempio. E, di conseguenza, con il successo della gamma NineT».
Anche in questo caso possiamo ipotizzare una famiglia costruita attorno al nuovo boxer? Al giorno d’oggi è difficile pensare che abbia senso sviluppare motori che non vengano utilizzati su più modelli…
«E’ quello che abbiamo pensato anche noi» ride di nuovo Resch. «Certo, si tratterà di una famiglia, con diverse declinazioni e diversi sapori, non pensata solo per gli Stati Uniti: saranno moto globali, anche se naturalmente ogni singolo modello piacerà di più o di meno a seconda dei Paesi».
Quindi una cruiser, segmento in cui c’è ampio spazio d’interpretazione. Ma anche un segmento dove BMW non ha mai convinto fino in fondo, almeno in tempi recenti.
«E’ vero, ma se guardate i dati di vendita a livello mondiale scoprirete che è il segmento più importante, almeno per i prodotti premium. E questo è un momento storico in cui, per tanti motivi, il panorama è più aperto che mai, c’è spazio per nuovi player e soprattutto per nuove idee e soluzioni. Vi sembra che noi possiamo restarne fuori?».