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Il fondo d’investimento CDF (Commercial Distribution Finance) di Ge Capital, facente capo alla multinazionale General Electric, che tra i suoi numerosissimi clienti annovera anche il Gruppo Polaris, la Yamaha USA e la stessa Triumph, ha deciso di finanziare sostanziosamente la Erik Buell Racing LLC.
Il fondo supporterà l’espansione della rete vendita di EBR negli States, consentendo ai concessionari di crearsi uno stock di modelli e pubblicizzarli adeguatamente, facilitandone così le vendite.
«Avendo intenzione di aumentare la nostra produzione allargando anche la gamma, ci tranquillizza molto il fatto di avere alle spalle una finanziaria che possa supportare la nostra espansione” ha dichiarato Erik Buell. «Sono davvero contento che GE Capital, con la sua esperienza ultradecennale nell’ambiente dei motori, continui a sostenere costruttori emergenti come siamo noi della EBR».
Come ricorderete, nel 2009 il vulcanico Erik Buell fondò nella sua East Troy (Wisconsin) la EBR, per mantenere in vita il celebre marchio del mitologico Pegaso (solo leggermente modificato) creando una supersportiva americana “no compromise” sulla base della 1125R, dotata del notevolissimo bicilindrico Rotax Helicon configurato a V di 72° raffreddato a liquido, capace di 146 cavalli a 9.800 giri e con 11,3 kgm di coppia a 8.000. Una versione racing di elevate prestazioni, omologata però anche per l’uso stradale. Così è nata l’intrigante 1190RS, con in corpo 177 cv a 9.750 giri e 13,5 kgm a 9.400 per un peso di 176 kg con serbatoio vuoto. Di questa moto per il 2012 sono stati costruiti 100 esemplari, costo 39.999 dollari (sarebbero 30.500 dollari), kit carbonio escluso (altri 4.000 dollari).
Ma, come lui stesso ha dichiarato, il geniale ingegnere-musicista statunitense intende allargare la sua gamma, ed è dunque probabile che nel 2014 la costosissima RS inizi a venire affiancata da nuove Buell, sempre dotate del poderoso Helicon in versione maggiorata, ma decisamente più abbordabili. Diciamo sui 20.000 dollari (oltre 15.000 euro). Le solite vocine provenienti da oltreoceano, infatti, sussurrano di una variante meno esclusiva della stessa RS, denominata RX. Ma potrebbe anche trattarsi della stessa Barracuda 2, ovvero la versione carenata della 1125R che Erik aveva realizzato poco prima che Harley-Davidson decidesse di chiudere il capitolo Buell, il 30 ottobre del 2009, dopo 26 anni di storia comune.
Poi potremmo veder comparire una serie di mezzi ispirati alla nota serie XB12, a partire dalla naked SX, seguita dalla dual-sport AX, logico rifacimento della Ulysses, ovviamente ristilizzate e (si dice, ma noi speriamo di no...) con trasmissione a catena anziché a cinghia. Tutte naturalmente accomunate dal noto telaio scatolato, che funge anche da serbatoio del carburante, e con i classici freni a disco perimetrali anteriori. Il previsto allargamento della gamma Buell porta logicamente pensare che il frizzante Erik voglia anche tornare a proporre le sue moto anche fuori dai confini nazionali, anche se creare una rete di concessionari in effetti non sarà propriamente una passeggiata.
Non ci resta che attendere.