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È quasi inutile sottolineare che andare in tre su un motorino o su una moto, oltre che vietato è davvero lontano dal buonsenso che dovrebbe accompagnare qualsiasi attività. L’incidente di questi ragazzi (uno di 13, l’altro di 15 e il più grande di 17 anni) ci pone, per l’ennesima volta, di fronte al tema della prevenzione degli incidenti stradali che coinvolgono minorenni in moto. Sicuramente si tratta di una sfida complessa che richiede un impegno costante e da più fronti, famiglie e scuole devono essere attive nel processo di educazione stradale, le forze dell’ordine devono controllare e reprimere azioni illegali e solo con un’azione collettiva sarà possibile vedere un miglioramento di questo problema.
Certamente non è e non sarà facile, gli incidenti stradali che coinvolgono i giovani, sono un fenomeno complesso e dalle cause molteplici. Si tratta di individui che spesso hanno poca esperienza alla guida e che soprattutto sottovalutano i rischi della strada tendendo ad assumere comportamenti imprudenti. La velocità eccessiva, la mancanza di protezioni, le distrazioni e purtroppo anche la volontà di mettersi in mostra tra gli amici, di fare la "spacconata", concorrono a determinare vere e proprie disgrazie per se stessi e per le famiglie dei ragazzi. Ora i tre si trovano rispettivamente negli ospedali di Legnano, Desio e Garbagnate Milanese. Avranno imparato la lezione? Lo speriamo veramente.