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Ore 22.00. Mentre a San Paolo il Brasile dava il calcio d'inizio al Mondiale, a Milano più di 350 Triumph hanno acceso i motori per la 3ª edizione del Triumph Milano City Tour by Night. Dopo un breve discorso, per le ultime semplici spiegazioni - “Davanti, le Classic poi le Tiger e in coda Speed e Street” - Matteo Adreani scende dal pulpito improvvisato, sul gilet cucito il simbolo del Triumph Club Milano, organizzatore dell'evento. Il presidente sale in moto e insieme al suo si accendono centinaia di motori made in Hinckley. La Polizia che su due ruote accompagna il corteo, accende i lampeggianti e blocca il traffico. Il piazzale di Via Pagano inizia a prendere vita.
Le prime Triumph sono arrivate alle 20 e man mano che il sole scendeva il numero di moto saliva. Strette di mano e pacche sulle spalle, qualche abbraccio alle tante ragazze (non solo passeggere, anzi...) e subito a parlare di moto, di parti speciali da montare o di strade da guidare.
«E’ la terza edizione del Night Ride, la prima eravamo in 127, lo scorso anno eravamo 295 e non potevamo crederci. Quest’anno la partecipazione è stata ancora maggiore con più di 350 moto e ovviamente il prossimo anno saremo ancora di più. Questa almeno è la nostra speranza».
Si parte, in stile assolutamente British: puntuali e in perfetto ordine. Lo spettacolo è meraviglioso, la serata perfetta. Milano cambia forma e accoglie la sfilata delle Triumph. Ai lati delle strade le persone escono dai locali, le sopracciglia strette a chiedersi da dove venga il frastuono si sciolgono in un sorriso quando passa la prima Bonneville. Bastano un paio di colpi di clacson e anche i bambini affacciati alle finestre salutano con la mano. Non ho visto nemmeno un automobilista – bloccato dal corteo – lamentarsi. Sembra proprio che la sfilata delle Triumph diverta tutta Milano, non solo i motociclisti.
Ci sono motociclette più veloci, con più cavalli, forse con più tenuta di strada, ma nessuna è sexy come una Triumph
Il presidente ha un'idea in merito e anche riguardo all'amore che le moto inglesi suscitano. «Ho fondato un club Triumph perché sono le moto più sexy! Ci sono motociclette più veloci, con più cavalli, forse con più tenuta di strada, ma nessuna è sexy come una Triumph. -ci spiega Matteo Adreani-. Dalle classiche che ricordano Marlon Brando ne “Il selvaggio” fino alle contemporanee, la Street e la Speed che con il tre cilindri ti emozionano come ogni altra moto che io abbia mai guidato, e ne ho guidate tante».
Il corteo procede calmo e senza senza soste in Via Torino, in fondo si intravede la piazza. I turisti staccano gli obbiettivi dal Duomo e li puntano sulle cromature di Hinckley. I motociclisti si concedono orgogliosi e sornioni. In fondo cosa c'è in un po' di esibizionismo? In fondo c'è una ragione se si dice: "Se Dio guida una Harley, il Diavolo ha una Triumph".
L'arrivo è in Piazza Affari. I motori si riposano. Dai caschi escono sorrisi larghi come quelli dei bambini. Una birra, gli ultimi saluti e ci si dà appuntamento al prossimo anno. Sono le 11 di sera, inizia il secondo tempo di Croazia-Brasile e all'ombra della statua di Cattelan non importa a nessuno.
Marco Berti Quattrini