Troppi morti sulle strade: Salvini spinge per la riforma del Codice della Strada

Troppi morti sulle strade: Salvini spinge per la riforma del Codice della Strada
I dati preoccupanti del Rapporto sull'incidentalità nei trasporti stradali portano il ministro a voler più rigore
9 gennaio 2023

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha commentato i dati pubblicati dal suo ministero nel Rapporto statistico 2022 sugli incidenti stradali. "Ci sono ancora alcune migliaia di morti di troppo sulle strade, autostrade e soprattutto sulle extraurbane italiane" ha detto mentre si trovava in vista al cantiere della variante alla strada provinciale 234 a Casalpusterlengo nel Lodigiano. "Qua stiamo riguardando anche il codice della strada che data 1992. E' fondamentale avere infrastrutture moderne, efficienti, poi - ha aggiunto - l'errore umano, la sensibilità umana, la distrazione umana non sono contemplate in quello che fanno le imprese ma a quello dedicheremo tutta l'attenzione del caso".

Il Rapporto 2022 sull’incidentalità nei trasporti stradali si basa sui report presentati nell'ultimo anno da Istat, Aci, Polizia Stradale, Carabinieri, MIT stesso, Aiscat e Inail. Come potete ben immaginare il quadro non è dei più incoraggianti e, pur tenendo conto dell'incidenza della pandemia sulla mobilità nel biennio 2020 - 2021, c'è di che preoccuparsi di numeri ancora in crescita che spingono il ministro Salvini ad annunciare un una riforma del Codice della Strada che introduca regole più severe e, si spera, non tralasci l'esigenza di rendere le strade più sicure oltre che più moderne.

Ma cosa dice il Rapporto sugli incidenti stradali?

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Se nel 2021 incidenti e vittime sono diminuiti per via delle misure restrittive alla circolazione, nel 2022 la ripresa della mobilità ha comportato un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (81.437, pari a +24,7%), dei feriti (108.996, +25,7%) e delle vittime entro il trentesimo giorno (1.450, +15,3%). Come atteso, l’incidentalità stradale è risultata in aumento anche rispetto al primo semestre 2020 (incidenti +64,3%, feriti +63,0%, vittime +43,2%). Nel confronto con i primi sei mesi del 2019 si è rilevato invece un lieve calo: incidenti stradali -2,6%; feriti -6,8% e deceduti -5,5%.

Risulta poi utile fare un confronto con il resto d'Europa grazie all'indagine condotta da ACI. Nel 2021 nei 27 Paesi UE hanno perso la vita per incidente stradale 19.855 persone, ovvero 2.908 in meno rispetto al 2019 (-12,8%), ma 994 in più rispetto al 2020 (+5,3%). Nella macabra classifica l'Italia si colloca in diciassettesima posizione. Il tasso di mortalità stradale nell'unione è del 44,7 mentre quello italiano è del 48,5.

Nel 2021 il coinvolgimento di motocicli negli incidenti stradali in Italia ha rappresentato il 5,3% del totale dei veicoli coinvolti, di cui il 3,6% corrispondente a incidenti mortali. Sulle strade extraurbane si sono verificati incidenti anche con velocipedi, 1.416 di cui 37 con incidenti mortali, con ciclomotori, 734 di cui 13 mortali, con e-bike, 54 di cui 2 mortali e con monopattini elettrici, 39 di cui 1 mortale. 1086 infine gli incidenti con pedoni di cui 116 mortali.

È deceduto da solo, ovvero a causa di una fuoriuscita di strada, uno sbandamento o un urto con ostacoli, un morto su tre e perciò l'indice di mortalità per questo tipo di incidente risulta particolarmente elevato: 3,05 morti ogni 100 incidenti.

Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini queste statistiche sono "drammatiche e in peggioramento" e per questo ritiene necessario impegnarsi a fondo per invertire questo tragico fenomeno, denunciato anche dal Presidente della Repubblica in occasione del discorso di Capodanno. I tecnici del ministero starebbero già lavorando sul nuovo Codice della Strada come già trapelato nei giorni scorsi per avere regole più severe soprattutto per chi causa gravi incidenti sotto effetto di alcol o droga, ma anche per prevedere maggiori controlli e una migliore educazione stradale nelle scuole.

Nell'ottica di modernizzare le infrastrutture Salvini ha ricordato che sono stati liberati 4,55 miliardi per opere Anas ed erogati ulteriori 13,5 milioni a favore di interventi nei quattordici Comuni italiani che hanno registrato il dato peggiore rispetto alla sicurezza dei pedoni. Infine il nuovo codice degli appalti dovrebbe ridurre i tempi di realizzazione delle opere.

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