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Continua incessantemente a mietere vittime il connubio alcool e guida. Gli italiani non rispettano le precedenze, passano con il rosso, sono distratti o al telefono e vanno troppo veloci. Sono queste le maggiori cause d'incidente (più del 40% nel 2018, fonte Aci-Istat) e nella categoria "distrazione" la maggior parte è sotto effetto di alcol o droghe.
La Polizia Stradale, che rileva circa un terzo degli incidenti con lesioni, ha registrato che su un totale di 58.658 incidenti in 5.097 (8,7%) uno dei conducenti era in stato d'ebrezza e 1.882 (3,2%) quelli sotto l’effetto di stupefacenti. L'abuso di sostanze che alterano la capacità di guidare è purtroppo un dato in aumento rispetto al 2017 (7,8% e 2,9%). Ma non serve consultare le statistiche degli incidenti, a dare una dimensione se possibile ancora più drammatica è la percentuale di guidatori risultati positivi ai controlli con etilometro: nel 2018 il 5,1% dei fermati ha superato i limiti di legge. Significa che un conducente ogni venti è in stato d'alterazione.
Nonostante l'aumentare dei bevitori al volante però si registra una diminuzione del 5,5% delle multe per guida in stato di ebrezza. In compenso sono cresciute del 2,2% quelle connesse all'uso di stupefacenti.
Con questi numeri sembra impossibile riuscire a centrare l'obiettivo posto dall'Europa: scendere sotto la soglia delle 2.000 vittime entro il 2020.
Sempre secondo il rapporto Aci-Istat nel 2018 si sono registrate 1.420 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (-3%), 685 tra i motociclisti (-6,8%) e 219 tra i ciclisti (-13,8%). A fronte quindi di una generale diminuzione degli incidenti fatali le categorie più esposte sono state quelle meno colpite. La categoria che ha visto aumentare il numero di vittime è quella dei ciclomotoristi (108, ovvero +17,4%), seguita da quella dei pedoni (609 decessi: +1,5%). Nel complesso, gli utenti vulnerabili rappresentano circa il 50% delle vittime della strada (1.621 su 3.325).