Troppo alcol sulle strade. L'Italia manca l'obiettivo europeo

Troppo alcol sulle strade. L'Italia manca l'obiettivo europeo
Ogni anno più di 3.000 incidenti mortali, molti causati dalla guida in stato d'ebrezza. L'Europa aveva chiesto di scendere sotto ai 2.000 entro il 2020
20 agosto 2019

Continua incessantemente a mietere vittime il connubio alcool e guida. Gli italiani non rispettano le precedenze, passano con il rosso, sono distratti o al telefono e vanno troppo veloci. Sono queste le maggiori cause d'incidente (più del 40% nel 2018, fonte Aci-Istat) e nella categoria "distrazione" la maggior parte è sotto effetto di alcol o droghe.

La Polizia Stradale, che rileva circa un terzo degli incidenti con lesioni, ha registrato che su un totale di 58.658 incidenti in 5.097 (8,7%) uno dei conducenti era in stato d'ebrezza e 1.882 (3,2%) quelli sotto l’effetto di stupefacenti. L'abuso di sostanze che alterano la capacità di guidare è purtroppo un dato in aumento rispetto al 2017 (7,8% e 2,9%). Ma non serve consultare le statistiche degli incidenti, a dare una dimensione se possibile ancora più drammatica è la percentuale di guidatori risultati positivi ai controlli con etilometro: nel 2018 il 5,1% dei fermati ha superato i limiti di legge. Significa che un conducente ogni venti è in stato d'alterazione.

Nonostante l'aumentare dei bevitori al volante però si registra una diminuzione del 5,5% delle multe per guida in stato di ebrezza. In compenso sono cresciute del 2,2% quelle connesse all'uso di stupefacenti.

Con questi numeri sembra impossibile riuscire a centrare l'obiettivo posto dall'Europa: scendere sotto la soglia delle 2.000 vittime entro il 2020.

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E i motociclisti?

Sempre secondo il rapporto Aci-Istat nel 2018 si sono registrate 1.420 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (-3%), 685 tra i motociclisti (-6,8%) e 219 tra i ciclisti (-13,8%). A fronte quindi di una generale diminuzione degli incidenti fatali le categorie più esposte sono state quelle meno colpite. La categoria che ha visto aumentare il numero di vittime è quella dei ciclomotoristi (108, ovvero +17,4%), seguita da quella dei pedoni (609 decessi: +1,5%). Nel complesso, gli utenti vulnerabili rappresentano circa il 50% delle vittime della strada (1.621 su 3.325). 

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