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In riferimento al rumore prodotto dai veicoli in genere e dalle moto in particolare si registra un via via crescente inasprimento delle regole che vedono abbassare i decibel necessari per conseguire l’omologazione dei nuovi veicoli. In gran parte d’Europa il limite fissato è di 80 db per le moto prodotte a cui si sommano norme antimanomissione per evitare che sia possibile eluderle una volta che la moto sia uscita dalle mani della rete di vendita.
KTM sta quindi lavorando a questo annoso problema che di fatto è anche piuttosto particolare visto che le regole di omologazione certificano il livello di rumore in circostanze precise, come la velocità, il regime del motore a determinate marce inserite lasciando di fatto “urlare” il motore ai regimi più elevati. Il punto è che ora alcune norme locali, come alcune strade sulle alpi austriache oppure alcune zone di Parigi, offrono la possibilità di incappare in una sanzione nonostante l’impianto sia, di fatto, omologato.
Ecco quindi che KTM sta sviluppando un segnale di bordo per misurare le emissioni di rumore e quindi informare il pilota del livello per ridurle quando serve. Il brevetto mostra un indicatore in stile tachimetro assistito da una spia luminosa per informare il pilota quando il rumore sta superando il livello sonoro predeterminato. Il sistema include sensori sulla moto stessa che monitorano il livello di rumore in tempo reale, montati attorno al motore e allo scarico, nonché alla carrozzeria e al telaio.
Dovremo quindi dire addio agli adesivi “Loud pipes save lives”? probabile…