Truffe a gogo’

Truffe a gogo’
In Gran Bretagna sono spariti dagli uffici della Motorizzazione Civile ben 130.000 libretti di circolazione “vergini”, destinati a clonare altrettanti veicoli rubati
9 febbraio 2010


Quando si parla di furti e truffe
, in questo caso riguardanti il nostro settore, molto spesso noi italiani veniamo presi un po’ come riferimento, con particolare enfasi  nei confronti dell’area partenopea.
Ovunque, in rete,  si vendano moto usate, capita di imbattersi in inserzioni che propongono esemplari particolarmente interessanti a prezzi troppo bassi per essere verosimili e in genere scritte in un italiano sgrammaticato. Infatti , usando un minimo di accortezza e contattando gli inserzionisti, si scopre facilmente che si tratta di tentativi di truffe.

Di casi ce ne sono molti, e magari ci torneremo con un articolo apposito, ma uno lo vogliamo ricordare. Contattato un inserzionista di un annuncio molto sospetto, rispondeva - sempre per iscritto - un inglese che si esprimeva stentatamente in italiano, raccontando di aver lavorato in Italia e di essere appena tornato in patria (a Sheffield, piuttosto che a Liverpool o Birmingham) millantando un divorzio, motivi di lavoro o che altro, portandosi appresso  anche la moto, o lo scooter, oggetto dell’inserzione, ma che era pronto a spedire il mezzo ovunque. Mezzo del quale allegava un ricco carnet fotografico, oltre al numero di telaio e targa, la quale, però, in foto risultava ovviamente illeggibile. Il tizio forniva anche le proprie generalità e i propri recapiti nel Regno Unito, oltre ai riferimenti di un trasportatore convenzionato che avrebbe recapitato ovunque  il mezzo – naturalmente a spese del venditore – occupandosi anche della transazione del pagamento. Un esempio riportava di un Piaggio MP3  400, con un anno di vita, 2.500 km, acquistato e immatricolato a Torino nel luglio del 2008, prezzo richiesto 2.500 Euro, spese di spedizione comprese!
Bene, abbiamo interpellato la Piaggio, che ci ha comunicato che un MP3 400 con quel numero di telaio era uscito da Pontedera nell’aprile del 2007, e successivamente era stato immatricolato dal concessionario di zona con quel numero di targa e venduto a un signore di Frosinone il mese dopo… Di inserzioni del genere, se ne trovano abbastanza,  quindi consigliamo sempre di leggere gli avvisi di sicurezza che sono presenti nelle pagine del mercato di Moto.it per evitare di cascare in questi tranelli, anche se fortunatamente il 90% delle volte basta un minimo di buon senso per accorgersi del “pacco”.


Truffe very British

Ora sentite questa, giusto per rimanere collegati con l’Inghilterra. L’ispettore capo Mark Hooper , appartenente all’Associazione degli Ufficiali di Polizia britannici, ha rivelato all’autorevole quotidiano Daily Mirror che in Inghilterra sono stati rubati dagli uffici del DVLA (Driver and Vehicle Licensing Agency, praticamente la nostra Motorizzazione Civile) la bellezza di circa 130.000 libretti di immatricolazione vergini (!), che vengono correntemente utilizzati da un’organizzazione di malfattori per fornire nuove identità a veicoli rubati per poi rivenderli tranquillamente: in pratica, un veicolo rubato viene clonato assumendo l’identità di un altro, identico come modello e colore, senza che il proprietario di quest’ultimo ne sappia nulla. Naturalmente per le forze dell’ordine scoprire questi inghippi rappresenta un impegno notevolissimo, tant’è che l’ispettore Hooper rivela che la polizia riesce a pescarne circa dieci la settimana. Ipotizzando, ironicamente, che a quel ritmo lui ed i suoi uomini saranno impegnati più o meno per un centinaio d’anni, prima di scovare tutti quei 130.000 veicoli contraffatti…. 
In buona sostanza, forse gli inglesi in questa deprecabile arte ci sono davanti.
E ricordatevi sempre di fare attenzione a come vi muovete, soprattutto quando quello che vi sembra poter diventare ”l’affare delle vostra vita” è descritto in un’inserzione stilata in un italiano piuttosto  approssimativo!
 
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